Da gennaio 2020 parte il nuovo progetto EM4FIT, finanziato con 600mila euro. UniSalento studierà l’impatto delle relazioni università-impresa, l’imprenditorialità e la modernizzazione nelle start-up e nelle imprese dei Paesi emergenti
Seconda trasferta a Guangzhou (Cina) per il progetto KITFEM – Knowledge and Innovation in, To and From Emerging Markets, cui partecipa il Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione dell’Università del Salento sotto la responsabilità del professor Claudio Petti: nei giorni scorsi si è tenuto il quarto “KitfeM Caffè”, in collaborazione con la School of Management della Jinan University, per ragionare di “terza missione” delle università (cioè del contributo al contesto economico-sociale delle attività accademiche) e di collaborazione tra università e impresa. Nell’incontro, che ha visto la partecipazione di 30 studiosi tra docenti delle due università e studenti dei programmi di formazione scientifica e manageriale della Jinan, si è parlato degli aspetti legati al ruolo e alla responsabilità sociale degli Atenei nei confronti delle comunità locali, del ruolo delle comunità di espatriati nel favorire l’internazionalizzazione in materia e della complessità del processo di globalizzazione della terza missione, che coinvolge governi, università e imprese.
“Una discussione accesa e proficua, possibile grazie all’opportunità di mettere assieme prospettive diverse”, sottolinea Petti. “Una prospettiva pluri-disciplinare che troverà casa nel nuovo progetto finanziato su fondi europei Horizon2020 EM4FIT: raccogliendo l’eredità di KITFEM, a partire dal prossimo gennaio 2020 allargheremo i nostri studi a nuovi Paesi, nuove discipline e nuove sfide tematiche”.
Il progetto EM4FIT – Entrepreneurial Management for Fostering Innovation and Talents riunirà infatti 16 partner accademici, imprenditoriali e istituzionali provenienti da Europa (Italia, Danimarca, Spagna e Francia), Asia (Cina, Vietnam e Giappone), Nord-Africa (Marocco) e America Latina (Argentina e Perù), e vedrà il coinvolgimento di circa 70 ricercatori, imprenditori, manager e funzionari tecnici e amministrativi che si sposteranno per periodi di visiting che vanno da 1 a 12 mesi. EM4FIT è stato finanziato per oltre 600mila euro ed è nato dall’intenso lavoro per la costruzione di partenariati internazionali di cui l’Università del Salento si è fatta promotrice fin dal 2011 e, dal 2013, con il progetto ENTICE. L’unità operativa UniSalento (Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione) si occuperà, in particolare, dell’impatto delle relazioni università-impresa, di imprenditorialità nelle start-up e nelle imprese e di modernizzazione delle imprese dei Paesi emergenti.
All’incontro di Guangzhou, sono stati tre gli interventi principali della giornata. Ferdinando Spina, docente del Dipartimento di Storia Società e Studi sull’Uomo UniSalento, ha tracciato una netta distinzione tra il tradizionale approccio anglo-americano alla terza missione, basato sulla valorizzazione economica della conoscenza, e i più recenti sviluppi che la interpretano in modo più ampio ed inclusivo: un approccio, quest’ultimo, volto all’impegno dell’università verso tutta la comunità locale e tutte le sue espressioni, non solo quella imprenditoriale. Un approccio cui l’Università del Salento è particolarmente sensibile.
Il professor Yiping Chen, vice direttore della Scuola di Studi Internazionali della Jinan University, ha poi sottolineato il significativo contributo che le comunità di cinesi all’estero forniscono ai rapporti di collaborazione e comprensione reciproca lungo i percorsi tracciati dalla “Nuova Via della Seta”. In questo contesto, tali comunità –soprattutto quelle dei Paesi centro-asiatici ed europei – potrebbero rappresentare un importante veicolo per aumentare, da un lato, l’impatto della terza missione delle università sui paesi di provenienza e, dall’altro, per migliorarne l’integrazione nelle comunità ospitanti.
Il professor Denis Bastieri, docente delle Università di Padova e di Guangzhou, ha infine paragonato le sfide dell’attuale mondo globalizzato – a partire dal cambiamento climatico – a quelle accademiche per la “conquista di Marte”: occorre abbattere ogni barriera, ha detto, da quelle disciplinari a quelle tra imprese, industrie e Governi fino a quelle tra gli stessi Governi.