Addio al ‘modello Umbria’ e via libera solo ad alleanze con liste civiche. Dopo la batosta di domenica in Emilia Romagna e in Calabria il M5s correrà da solo alle Regionali senza riproporre l’alleanza con il Pd. La decisione arriva dopo un faccia a faccia tra Luigi Di Maio e i referenti cinquestelle sul territorio. E’ stato inoltre ribadito che “le uniche alleanze saranno quelle con le liste civiche”, hanno spiegano alcuni parlamentari.
“Non c’è modo di nascondervi nulla, sapete già tutto”: con una battuta il capo politico M5S uscendo dal Senato è sembrato confermare quanto trapelato dalle riunioni che ha tenuto sulle Regionali in Emilia Romagna e Calabria, cioè l’orientamento dei penastellati di correre da soli o assieme a delle liste civiche, senza riproporre l’alleanza con il Pd in Umbria.
“Oggi con il capo politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio è stato un incontro molto positivo. Siamo tutti concordi, sia come parlamentari che come consiglieri regionali che hanno svolto un ottimo lavoro in questi cinque anni, nel presentarci da soli, senza fare alleanze con i partiti, in occasione delle prossime regionali in Emilia-Romagna. E’ stato inoltre ribadito che le uniche alleanze che valuteremo di fare saranno quelle con le liste civiche”, scrivono in una i parlamentari emiliano-romagnoli del Movimento 5 Stelle. “Quello di oggi con il capo politico del MoVimento 5 Stelle Luigi Di Maio è stato un incontro molto positivo. Siamo tutti concordi nel presentarci da soli, senza fare alleanze con i partiti, in occasione delle prossime regionali in Emilia-Romagna. Le uniche alleanze che valuteremo di fare saranno quelle con le liste civiche”, dice Maria Edera Spadoni, vice presidente della Camera e parlamentare emiliano-romagnola del Movimento 5 Stelle al termine dell’incontro tra parlamentari e consiglieri regionali pentastellati dell’Emilia-Romagna ed il capo politico Luigi Di Maio.
Il Movimento deve sciogliere ancora il nodo del capogruppo alla Camera dei Deputati dopo l’ennesima fumata nera all’assemblea dei deputati M5S, ‘boicottata’ da più della metà dei deputati pentastellati. L’accordo su una sola squadra in gara per il direttivo sembra essere lontano. Al al momento restano in lizza per il ruolo di capogruppo Francesco Silvestri e Raffaele Trano. Allo stesso modo resta intatto lo Statuto del gruppo della Camera, che non prevede alcun abbassamento del quorum da quello richiesto alla prima votazione: la maggioranza assoluta. Venerdì ripartirà l’iter per l’elezione del capogruppo, con il rischio del perdurare dello stallo.