La Germania celebra il 30mo anniversario della caduta del Muro di Berlino, il crollo del simbolo per eccellenza del comunismo. E ricorda la rivoluzione pacifica che portò alla fine della divisione del paese e dell’Europa con cerimonie ufficiali. Celebrazioni nella capitale che vedono in prima fila il presidente federale Frank-Walter Steinmeier e la cancelliera Angela Merkel. Cerimonie che si sommano a tutti gli eventi organizzati in questi giorni e settimane in vari luoghi a trent’anni di distanza da quell’evento storico.
In Italia il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha ricordato il Muro ma non ha pronunciato la parola comunismo: «Questo giorno non può che richiamarci al coraggio delle scelte, alla responsabilità e all’impegno. In un tempo di mutamenti così profondi, l’Europa libera da barriere e totalitarismi può dare al mondo divenuto multipolare un contributo quanto mai prezioso. In termini di civiltà, di cooperazione, di rispetto della persona e delle comunità. Per far questo deve essere capace di un nuovo slancio. Mettendosi alla testa dell’affermazione dei valori di libertà e di democrazia, di uno sviluppo sostenibile. Per dare un futuro alle prossime generazioni».
Mattarella nel suo comunicato, per contro, sulla caduta del Muro di Berlino fa riferimento nel terzo capoverso alla “sconfitta del totalitarismo comunista“.
Giorgia Meloni su Facebook scrive: «Buon 9 novembre e buon “Giorno della Libertà” a tutti i patrioti europei che si battono per costruire un’Europa di popoli liberi e sovrani. Buon 9 novembre a chi vuole abbattere il muro della subalternità alla finanza e ai burocrati di Bruxelles per rifondare l’Europa sui valori che hanno fatto grande la nostra civiltà» E poi ancora: «… a chi crede nella meritocrazia, nella solidarietà, nel lavoro, nella famiglia, nella sacralità della vita, nella difesa dell’ambiente. Nelle nostre radici classiche e cristiane, nella Patria. Buon 9 novembre all’Europa che 30 anni fa rinasceva sulle macerie della più spietata dittatura di tutti i tempi: il comunismo. Oggi come 30 anni fa sempre dalla parte della libertà».
“È la caduta del Muro di Berlino che sdogana in qualche modo la destra. Questa è una cosa che noi diciamo sempre ma che non passa mai: non è stato Berlusconi a sdoganarci ma la Storia. E credo che senza la caduta del Muro di Berlino non avremmo avuto Mani Pulite. Non avremmo avuto quell’attacco alla partitocrazia che prima facevamo soltanto noi della nostra area politica. A dirlo nel corso di un’intervista Ignazio La Russa. L’occasione è il trentennale della caduta del Muro.
Oggi- continua La Russa- l’ultimo muro da abbattere è quello di un finto europeismo, che finora è stato una forma di accettazione di una subalternità italiana verso altri Paesi europei.
Mi auguro -conclude La Russa – che la nuova fase che sta arrivando e che ha connotazioni sovraniste, ma che chiamerei soprattutto nazionali, sia segnata da una nostra grande vittoria, una vittoria della destra e di un centrodestra, adesso tutto nazionale, intento a difendere, nel quadro di un’Europa che vorremmo diversa, gli interessi dell’intera Nazione.