Terremoto alla guida della Lega calcio di Serie A. Il presidente Gaetano Miccichè, ha rassegnato le dimissioni da numero uno della Lega. Il passo indietro del presidente, probabilmente, è dovuto ad una indagine della Procura della Fedecalcio sulla regolarità del voto dell’assemblea di Lega del marzo 2018, guidata dall’allora commissario Malagò, nella quale fu eletto presidente proprio Micciché.
In quell’occasione era necessario un voto all’unanimità dei presidenti di tutti i club di serie A per procedere con l’elezione di Miccichè per ovviare al potenziale conflitto di interessi dovuto al fatto che l’allora ex presidente di banca Imi aveva avuto dei rapporti di lavoro con alcuni dei presidenti-elettori. L’allora commissario della Lega di A, il presidente del Coni Giovanni Malagò, fece effettuare una votazione per acclamazione. Non furono controllate le schede dei voti espressi a scrutinio segreto. Il controllo successivo dei voti da parte della procura sportiva ha però stabilito che non ci fu unanimità formale nell’elezione dell’ex banchiere. Dunque si sarebbe tratta di una elezione nulla e da questo sarebbe nata la decisione di Micciché di lasciare la guida della Lega di Serie A.
“Desidero annunciare, con questa dichiarazione, le mie immediate dimissioni dalla carica di presidente della Lega Serie A. Le indiscrezioni di oggi apparse sui giornali relative alla chiusura dell’istruttoria sulla mia nomina avvenuta venti mesi fa e al suo possibile esito sono inaccettabili e mi impongono questa decisione. Sono stato chiamato in Lega con dichiarazioni unanimi di voto e gli ho dedicato molto tempo ed energie. Ho trovato una Lega commissariata completamente disorganizzata e che non aveva nemmeno la parvenza di una realtà efficiente. Tutti insieme, perché nessuno ha sollevato la benché minima obiezione in 20 mesi e le delibere che abbiamo preso sono state tutte all’unanimità, abbiamo preso una serie numerosa di iniziative che andavano nella giusta direzione” .