Giustizia, accordo su riforma processo civile. Resta il nodo prescrizione

Via libera della maggioranza alla riforma del processo civile, che arriverà la settimana prossima in Consiglio dei ministri. Nulla da fare sulla prescrizione: non sono state trovate soluzioni condivise tra M5S e Pd ed occorrerà un nuovo summit. “Abbiamo trovato l’accordo sul processo civile che andrà in Cdm probabilmente già la settimana prossima”, è una “riforma importantissima, chiesta dalle imprese, fondamentale anche per gli investimenti in Italia, una riforma che dimezza i tempi del processo”. “Bene il via libera alla riforma del processo civile. Spero che nei prossimi giorni si arrivi anche all’ok sul penale” è l’auspicio espresso dal ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede.

Ma resta il nodo penale che ruota tutto attorno alla tema della prescrizione. Bonafede riferisce di aver “avanzato due proposte per andare incontro alle esigenze” manifestate dalle altre forze di maggioranza sulla riforma del processo penale e sulla prescrizione per uscire dall’impasse. Il Guardasigilli spiega che ora Pd, Leu e Iv stanno ragionando sulle due opzioni messe sul tavolo. Che consistono, illustra il ministro, “nella possibilità, per gli assolti in primo grado, di beneficiare di una corsia preferenziale in secondo grado”, una “trattazione urgente”, andando così incontro alla richiesta di chi, sul fronte prescrizione, chiedeva vi fosse una distinzione “tra assolto e condannato”. “La seconda proposta – illustra ancora – prevede che, in caso in cui si registrasse uno sforamento dei termini previsti dalla riforma, l’indennizzo previsto oggi dalla legge” possa prevedere “un accesso agevolato per il processo più lungo. Su questo, le forze politiche hanno chiesto una riflessione, quindi ci riaggiorneremo”.

Anche il sottosegretario alla Giustizia Andrea Giorgis spiega: “Non abbiamo trovato una soluzione condivisa per garantire che i processi siano rapidi e giusti, ci siamo aggiornati per i prossimi giorni. Siamo convinti che sia importante predisporre una riforma per fare in modo che non si verifichi la prescrizione. Quando un reato si prescrive è una sconfitta per lo Stato. Siamo impegnati a fare in modo che il processo sia ben strutturato e che non determini la prescrizione”.

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