Luigi Di Maio a Bologna, Sardine a Parma. E’ stata una serata di lunedì 25 novembre 2019 ricca di eventi in Emilia-Romagna con il leader del M5s che ha incontrato militanti e dirigenti. Il ministro degli Esteri ha ribadito la chiusura ad una alleanza con il PD. “Siamo aperti a tutte le forze civiche del territorio. Stiamo componendo una lista. Qui il movimento è vivo e pronto a combattere. Faremo una campagna itinerante e aperta fino all’ultimo giorno“.
Di Maio ha ribadito che le prossime regionali “non sono un referendum per governo e Roma non c’entra niente con queste elezioni“. Un passaggio anche sulle sardine, nella serata di ieri a Parma: “Chiedo a tutti i partiti di lasciare stare questo movimento. Fino ad oggi hanno rappresentato un grande movimento di partecipazione, destinato a crescere se nessuna forza politica metta il cappello su questa realtà“. E chi gli chiede se il M5s è pronto a collaborare con le ‘Sardine’ risponde: “Non lo vogliamo fare. Non ci interessa colorare una piazza dove c’è una precisa manifestazione di dissenso. Si può aderire a quei valori ma non necessariamente farlo con le bandiere di partito“.
Nella serata di ieri le Sardine hanno riempito Parma. Un nuovo appuntamento per il movimento che è al lavoro per organizzare la maxi-mobilitazione di Roma del prossimo 14 dicembre 2019. Saranno oltre 100mila le persone che dovrebbero riempire piazza San Giovanni in un flash mob destinato a scrivere la storia di questo nuovo movimento. Nei prossimi giorni saranno comunicati tutti i dettagli della manifestazione che dovrebbe essere contrapposta a quella della Lega. Un duello che sembra essere destinato all’infinito.
A Parma non si vedevano manifestazioni così affollate da decenni. Sicuramente ad aderire all’appello delle “Sardine” sono arrivate persone di ogni età ed estrazione sociale.
Il palco era costituito da un camion, nemmeno molto grande. Gli oratori sono stati degli sconosciuti ragazzini, gli organizzatori tre studenti di un liceo cittadino.
La folla ha cantato Bella Ciao ma subito dopo, dopo l’invito arrivato dal palco, ha intonato anche, e con maggior convinzione, l’Inno di Mameli, un po’ stonato all’inizio, poi sempre più forte e sicuro, quasi gridato alla fine.
A manifestare ieri sera c’erano persone preoccupate e consapevoli della partita delicatissima che si giocherà, in Emilia Romagna, il 26 gennaio.