Emendamento Monti al dl liberalizzazion: Ici sui beni della Chiesa per ridurre tasse

Mario Monti ha presentato un emendamento al Decreto sulle liberalizzazioni “in merito all’esenzione dall’imposta ICI/IMU di cui beneficiano gli enti non commerciali”. Le maggiori entrate determinate dalla nuova norma sulle esenzioni dall’Imu “saranno accertate a consuntivo e potranno essere destinate, per la quota di spettanza statale, all’alleggerimento della pressione fiscale”. L’emendamento al decreto sulle liberalizzazioni prevede “l’abrogazione immediata delle norme che prevedono l’esenzione per immobili dove l’attività non commerciale non sia esclusiva, ma solo prevalente”.

L’emendamento di Mario Monti. “In considerazione della stretta attinenza ai temi della concorrenza, della competitività e della conformità al diritto comunitario, si legge in una nota di Palazzo Chigi, l’emendamento, presentato direttamente al Parlamento, in sede di conversione di decreto legge già emanato, intende garantire la massima tempestività nell’attuazione degli auspici della Commissione europea”. Il 15 febbraio scorso il Presidente del Consiglio Mario Monti aveva, infatti, comunicato al Vice Presidente della Commissione europea e Commissario alla concorrenza, Joaquin Almunia, l’intenzione di presentare al Parlamento un emendamento per  evitare la procedura di infrazione dell’Unione europea contro l’Italia per il trattamento fiscale di favore sulle proprietà ecclesiastiche. “I criteri seguiti – informa ancora Palazzo Chigi – prevedono: l’esenzione per gli immobili nei quali si svolge in modo esclusivo un’attività non commerciale; l’abrogazione immediata delle norme che prevedono l’esenzione per immobili dove l’attività non commerciale non sia esclusiva, ma solo prevalente;  l’esenzione limitata alla sola frazione di unità nella quale si svolga l’attività di natura non commerciale; l’introduzione di un meccanismo di dichiarazione vincolata a direttive rigorose stabilite dal Ministro dell’economia e delle finanze circa l’individuazione del rapporto proporzionale tra attività commerciali e non commerciali esercitate all’interno di uno stesso immobile”. Nella relazione di accompagnamento, si precisa che l’emendamento, improntato a criteri di rigore e trasparenza, non pregiudica comunque gli attuali accertamenti in corso e l’irrogazione di eventuali sanzioni da parte delle Autorità italiane, laddove se ne ravvisassero gli estremi, escludendo pertanto alla radice ogni eventuale forma diretta o indiretta di sanatoria. L’emendamento Monti “determina effetti positivi sul gettito, anche alla luce del più efficace contrasto di fenomeni elusivi ed abusi che ne deriva. Tuttavia, in coerenza con il comportamento tenuto da questo Governo in casi analoghi, non si ritiene opportuno procedere ad una quantificazione preventiva delle maggiori entrate. Queste ultime – continua il comunicato – saranno accertate a consuntivo e potranno essere destinate, per la quota di spettanza statale, all’alleggerimento della pressione fiscale. In ogni caso vengono riconosciute e salvaguardate le attività non commerciali realizzate dagli enti sopra citati, tanto più meritevoli di considerazione nell’attuale congiuntura economica che impone misure di consolidamento fiscale. L’approvazione dell’emendamento consentirà alla Commissione europea di esaminare compiutamente la questione per dare soluzione alla procedura di infrazione aperta nell’ottobre 2010”.

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