ArcelorMittal avrebbe proposto al governo la risoluzione definitiva di ogni rapporto sulla vicenda ex Ilva mettendo sul piatto il pagamento di un miliardo di euro per lasciare gli impianti a Ilva entro aprile. Lo scrivono alcuni quotidiani che parlano di una lettera che sarebbe stata inviata dalla multinazionale al Mise. Il governo, invece, chiederebbe circa il doppio della somma offerta.
Alla cifra ArcelorMittal arriverebbe mettendo assieme i 500 milioni per lo svuotamento del magazzino, la fideiussione di 90 milioni intestata a favore dell’Ilva a garanzia del pagamento dei canoni di fitto (15 milioni al mese), la rinuncia agli investimenti ambientali finora sostenuti (altri 400 milioni). La cifra non corrisponderebbe alle richieste del governo che pretenderebbe dalla multinazionale altri 850 milioni: le mancate manutenzioni per 350 milioni e la penale per la risoluzione anticipata del contratto (altri 500 milioni).
La prossima settimana si annuncia intensa per la vertenza ArcelorMittal. Domani, infatti, le parti dovrebbero tornare ad incontrarsi. Martedì c’è lo sciopero generale proclamato da Fim, Fiom, Uilm, con manifestazione nazionale a Roma. Per venerdì 13 dicembre è attesa la decisione dei magistrati sulla facoltà d’uso dell’altoforno 2. Esattamente una settimana dopo, il 20 dicembre, si discuterà il contenzioso civile dinanzi al tribunale di Milano. Ma chissà se per quella data ArcelorMittal sarà ancora in Italia.