Ex Ilva tra bonus e tribunale di Taranto

Il tribunale di Taranto martedì sera ha respinto la richiesta di prorogare l’uso dell’altoforno 2 (già sequestrato e dissequestrato più volte) da parte di ArcelorMittal per fare lavori sulla sicurezza. I commissari dell’Ilva in amministrazione straordinaria chiedevano un anno di tempo per ottemperare alle prescrizioni di automazione del campo di colata. Il giudice, ribaltando la richiesta della Procura, “ha rigettato l’istanza avanzata dai commissari di governo di proroga allo spegnimento di Afo2”.

Due giorni fa la Procura aveva espresso parere favorevole alla proroga, ma con varie prescrizioni. Con la proroga negata, essendo tra due giorni, 13 dicembre, la scadenza per mettere a norma l’altoforno, l’impianto rischia ora il nuovo sequestro e il riavvio del cronoprogramma per lo spegnimento. Ma l’ex Ilva “non si può” fermare: in ballo ci sono migliaia di posti di lavoro.

Secondo il magistrato però l’impianto al momento non è del tutto sicuro per gli operai e concedere i mesi richiesti per procedere all’ultimazione della messa in sicurezza significherebbe di fatto far prevalere il diritto alla produzione sul diritto alla salute. Una situazione estremamente complessa.

Il piano del governo per Ilva “lo vedrete presto, stiamo lavorando. E’ un piano ambizioso per il rilancio di Ilva nel segno della sostenibilità, dell’occupazione, dell’ambiente e dell’innovazione”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, al termine del tavolo con i sindacati sugli investimenti a Palazzo Chigi.

Un piano, ha aggiunto, “per fare di Taranto un grande polo di sviluppo del Mezzogiorno e di Ilva un’azienda tra le più avanzate del mondo per la produzione di acciaio sostenibile”.

Arriva un bonus speciale per favorire le aziende che decidono di assumente i lavoratori dell’ex Ilva. “Il ministero sta studiando diverse norme, ve ne posso anticipare una: un esonero contributivo triennale al 100% per i datori di lavoro che volessero assumere i lavoratori in amministrazione straordinaria e quindi in cassa integrazione”, ha annunciato la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, parlando proprio dei dipendenti dell’ex Ilva a margine di un convegno al Cnel. In generale per l’Arcelor Mittal “c’è un pacchetto di misure che stiamo studiando e – spiega – che sono pronte per essere portate all’ordine del giorno”.

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