Traffico opere d’arte false di Nino Caffè, 23 a giudizio

Galleristi, pittori, mercanti d’arte, e il curatore dell’archivio del pittore Nino Caffe’, in tutto 23 persone, sono state rinviate a giudizio a Bari con l’accusa di fare parte di una associazione per delinquere finalizzata alla realizzazione e commercializzazione in tutta Italia di falsi dipinti attribuiti al maestro. Si tratta di una indagine avviata nel marzo 2013 dalla procura di Bari dopo un controllo eseguito dai carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale che aveva consentito il sequestro di 21 opere false del maestro Nino Caffe’ in esposizione a “Expo Arte” della Fiera del Levante di Bari. La rinnovata presenza sul mercato di quadri di Caffe’, che era morto nel 1975 (in precedenza erano stati sequestrati altri quadri attribuiti a lui ma falsi) aveva suscitato sospetti e successivi accertamenti avevano verificato l’immissione sul mercato di falsi con la complicita’ di gallerie, collezionisti privati, mercanti d’arte e attraverso il ricorso a piattaforme “e-commerce”.

L’indagine ha permesso di individuare anche gli autori materiali dei falsi che, su commissione, realizzavano i dipinti. Secondo gli investigatori, il ruolo fondamentale dell’organizzazione criminale veniva svolto dal curatore dell’archivio del maestro, che provvedeva a commissionare le opere a pittori compiacenti; autenticare ogni dipinto falso dei quali rilasciava anche i relativi certificati di autenticita’; pubblicare, con la fattiva collaborazione di un gallerista e di un editore, tre “cataloghi generali delle opere di Nino Caffe'” (in realta’ false) piu’ un quarto catalogo in fase di realizzazione, promuovendo mostre monotematiche, con il coinvolgimento di inconsapevoli personalita’ politiche e ottenendo, per alcune, addirittura l’Alto Patrocinio del Senato della Repubblica (nel 2009) e della Comunita’ Europea il (nel 2003). Le indagini hanno consentito il sequestro di 481 dipinti (oltre 200 solo tra Puglia, Basilicata, Marche e Abruzzo) attribuiti a Caffe’, tutti risultati falsi. Sono stati inoltre sequestrati tre archivi, custoditi dal curatore, contenenti 3574 opere catalogate. Archivi originali che, di fatto, contenevano anche opere false. Dallo studio delle modalita’ di catalogazione delle stesse e’ stata accertata l’esistenza di circa 8000 opere in circolazione. Nel corso delle operazioni sono stati sequestrati anche 2787 cataloghi generali delle opere di Nino Caffe’ contenenti l’85% di opere pittoriche false. Le opere sequestrate hanno fruttato all’organizzazione circa un milione e mezzo di euro.

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