Le Sardine arrivano a Roma e si aggiudicano la prestigiosa piazza San Giovanni, un luogo con un certo valore anche politico. Basti pensare che proprio san Giovanni aveva ospitato la manifestazione del Centrodestra contro il governo. L’appuntamento per Sardine e curiosi era fissato per ieri, al 14 dicembre, in piazza san Giovanni. I manifestanti si sono dati appuntamento alle ore 15.00. Gli organizzatori speravano di potersi assicurare Piazza del Popolo o il Colosseo. La prima era già prenotata per un’altra manifestazione mentre la seconda non è stata concessa dalle autorità. Nella gremita piazza San Giovanni sono risuonate prima le parole di Bella Ciao, diventato quasi un inno dei manifestanti, e poi quelle dell’Inno di Mameli. Gli attivisti, come preannunciato, hanno letto gli articoli della Costituzione per sottolineare lo spirito dell’Italia. Sul palco anche attivisti della Sea Watch, accolti con un caloroso applauso dalla gente in piazza san Giovanni.
“Moltissimi sfoggiano piccole o grandi sardine di tutte le fogge e materiali, tra gruppi di migranti che chiedono documenti e diritti e vip come Paola Turci, Isabella Ferrari, Vauro, Kasia Smutniak, Erri De Luca e Michele Santoro. Lo speaker proclama “abbiamo deciso di riprenderci la piazza antifascista”, poi tocca alla presidentessa dell’Associazione partigiani (Anpi) Carla Nespoli che parla di “lotta e speranza”. Si canta Bella Ciao sotto una sardina-striscione di 80 metri. Ecco sul palco – il rimorchio di un Tir – il medico dei migranti Pietro Bartolo, ragazzi che leggono la Costituzione, una giovane transessuale. Ma è quando prende il microfono Santori che la piazza si infiamma davvero. Il trentenne inventore delle Sardine – assieme a tre amici di Bologna – tiene la scena senza alcuna timidezza.
A pochi minuti dall’inizio della manifestazione, Santori, ha commentato l’invito di Giuseppe Conte confermando un incontro con il premier dopo le elezioni Regionali. “Questa è la fase 3, in cui chiuso il capitolo regionali saremo pronti per sederci al tavolo. Da febbraio inizieremo a ragionare sui temi”. Non una chiusura netta quindi da parte di Santori, ma un rinvio ai primi mesi del 2020. Nel corso della manifestazione Santori ha preso la parola rivolgendosi questa volta alla piazza. “È un onda che non si ferma. Quando la bestia del populismo arriva a fare campagna elettorale nel tuo territorio non hai alternative stringerti“.
L’organizzatore presenta poi le prime proposte delle Sardine, che entrano sempre più nel dibattito politico. “Pretendiamo che chi sia eletto non vada a fare campagna elettorale, trasparenza nell’uso dei social network. Che mondo informazione traduca tutto questo sforzo in messaggi fedeli ai fatti. Che la violenza venga esclusa dai toni e dai contenuti della politica e la violenza verbale sia equiparata a quella fisica. E chiediamo di ripensare il decreto sicurezza.
Alla vigilia della manifestazione le Sardine hanno incassato anche il like del premier Conte che ha fatto sapere di essere disponibile a incontrare gli organizzatori qualora lo volessero. “Quando e se lo vorranno troveranno un presidente del Consiglio molto disponibile a incontrarli, a confrontarsi con loro. La mia discrezione, però, mi spinge a non essere io a propormi, perché potrebbe essere frainteso come un tentativo di mettere un cappello politico, o addirittura governativo, che sarebbe improprio”.
Su Facebook si sono moltiplicati in poche ore gli appelli a prendere parte alla manifestazione che potrebbe avere addirittura un respiro nazionale. In piazza infatti dovrebbero esserci persone provenienti da tutta Italia e non solo da Roma e dintorni. E in effetti i pullman arrivano dalla Campania, dall’Emilia Romagna ma anche dalla Toscana. Insomma, piazza San Giovanni diventa il centro dell’Italia che si oppone. Abbiamo voluto organizzare questo raduno in un luogo simbolo, una piazza che negli ultimi tempi è stata usata come palco per diffondere messaggi che non sono degni di una società civile” è l’appello che circola sulla rete. In piazza le Sardine di tutto il mondo Ma non è tutto. Alle 15.00, quando inizierà la manifestazione romana, scenderanno in piazza le sardine di tutto il mondo. Eventi sono stati organizzati a Parigi, Dublino, Londra, Amsterdam e Madrid. I manifestanti scenderanno in piazza addirittura a San Francisco e a Helsinki.
Nella grande manifestazione di piazza san Giovanni, le Sardine hanno presentato le prime sei proposte politiche. A farlo è stato il frontman del Movimento che ha infiammato il palco con quello che a molti è sembrato un primordiale e grezzo programma partitico. O almeno una base.
Va detto che di proposte vere e proprie nell’elenco programmatico di Santori non ce ne sono. Molti dei sei punti sono una richiesta di condotta politica da parte delle istituzioni. Una semplice critica a Salvini che potrebbe migliorare l’immagine del nostro paese ma che non offre soluzioni ai problemi reali.
Uno – Chi è stato eletto vada nelle sedi istituzionali a lavorare. Due – Chiunque ricopra la carica di ministro comunichi solamente nei canali istituzionali. Tre – Trasparenza dell’uso che la politica fa dei social network. Quattro – Il mondo dell’informazione traduca tutto questo nostro sforzo in messaggi fedeli ai fatti. Cinque – La violenza venga esclusa dai toni della politica in ogni sua forma. La violenza verbale venga equiparata a quella fisica. Sei – Ripensare (o abrogare) il decreto sicurezza.
In molti reputano verosimile se non addirittura probabile una trasformazione delle Sardine in una forza politica o qualcosa di molto simile. Lo stesso Santori, dalla piazza di San Giovanni, come detto, non ha escluso un incontro con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Il volto del Movimento ha raccolto l’invito del presidente del Consiglio affermando che al momento la priorità resta il lavoro per le elezioni regionali. Superato lo scoglio, che rappresenta un crocevia anche per il governo, le Sardine rifletteranno sul futuro e decideranno in che mare nuotare. Se in quello dei palazzi o quello delle piazze.