Star Wars, Ridley: ‘Un degno finale per la trilogia’

L’ascesa di Skywalker’, è per la nuova trilogia di Star Wars, “un finale molto degno. Spero che il pubblico sarà d’accordo. Sul set c’era un sentimento condiviso di gioia. Eravamo molto felici di quello che stavamo facendo. E’ penso che tutto questo si vedrà anche sullo schermo”. Lo dice nelle interviste ufficiali per il film, Daisy Ridley, protagonista, nei panni della potente e misteriosa Jedi Rey, della trilogia sequel per l’universo creato da George Lucas, che si conclude con l’ultimo capitolo ‘L’ascesa di Skywalker’, nelle sale italiane dal 18 dicembre con Walt Disney due giorni prima dell’uscita americana.

Torna dietro la macchina da presa J.J Abrams, motore del nuovo corso della saga e già regista del primo capitolo ‘Il risveglio della Forza’ (2015), seguito nel 2017 da ‘Gli ultimi Jedi’ di Rian Johnson. Fra le chicche già annunciate (anche dal trailer) c’è il ritorno di Billy Dee Williams, nei panni di uno dei personaggi icona della trilogia originale, Lando Calrissian. Nel cast, insieme ai coprotagonisti John Boyega, Oscar Isaac e Adam Driver, ci sono, fra gli altri, anche Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie Tran, Ian McDiarmid e in forme che il pubblico scoprirà, Carrie Fisher e Mark Hamill. Sulla trama come al solito massimo riserbo, a parte due righe di stringatissima sinossi ufficiale, che garantiscono un nuovo “epico viaggio verso una galassia lontana lontana”, nell'”avvincente conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà”. Per Daisy Ridley “J.J. è la persona giusta per questo film, ed essendo anche un grandissimo fan di Star Wars con un’enorme conoscenza di base (della saga), sa collegare tutti gli elementi meravigliosamente”. L’attrice inglese, classe 1992, che da giovane promessa è diventata, già con il primo capitolo della saga sequel, una star globale, considera il percorso del suo personaggio in questo terzo film “difficile. Ma penso che Rey si sia formata grazie a ognuno (degli altri personaggi) in una maniera che capirete. Comprenderete la personalità intricata di Kylo (Driver) e quella solitaria di Rey. Capirete tutti”.

L’attrice, che si è a lungo allenata prima delle riprese (“ho anche imparato la kickboxing”) per affrontare al meglio le scene di combattimento e d’azione (tra le quali una spettacolare con i velocissimi speeders), è stata molto toccata dal film anche a livello emotivo: “Qualcuno mi ha detto che sono stata forte per tutto il tempo. Ma ci sono state così tante lacrime. Ti coinvolge emozionalmente girare quelle scene, per ottime ragioni. E’ come fare un film con qualcuno che ami veramente. E’ stata dura”. Daisy Ridley considera L’ascesa di Skywalker ” anche molto commovente. Lo è stato per me e penso per molti altri. Se togli l’elemento dello spazio, si parla di persone che cercano il modo di affrontare e superare degli ostacoli veramente difficili. Si è di fronte a piccole e grandi storie emozionanti che sono tutte interconnesse e a un elemento centrale che attraverso una causa e un effetto si ripercuote su tutta la galassia”. Fra le scene più complesse da girare quella di combattimento con Adam Driver “nella quale continuavano ad inzupparci con cannoni ad acqua. Eravamo in Inghilterra a novembre, quindi faceva freddo, Ma sapevo dentro di me di potercela fare”. Tra gli altri interpreti, ritroviamo anche un’altra icona di Star Wars, Anthony Daniels, che fin dal primo film della trilogia originale, ha dato vita al robot C-3PO, che in questo ultimo film, torna ad avere un ruolo importante: “Gli sono successe delle cose, è stato coinvolto, è tornato parte del team. Non capitava dal primo film di Star Wars che C-3PO vivesse una vita così piena”.

Ritroveremo anche Chewbacca, l’imponente e incomprensibile Wookie interpretato nella trilogia sequel dal finlandese Joonas Suotamo: “Uno di motivi di fascino infinito di queste storie è l’ambire ad entrare in questo mondo che ci ricorda in qualche modo il nostro – spiega – ma che ci offre anche una realtà dove poterci rifugiare, imparare qualcosa e vivere attraverso questi personaggi”.

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