Il passo di lato del senatore M5s Elio Lannutti dovrebbe favorire l’elezione della presidenza e – dunque – l’inizio dell’attività della commissione d’inchiesta parlamentare sugli istituti bancari.
Una commissione che avrebbe dovuto iniziare ad essere operativa a partire dal settembre scorso e la cui LEGGE ISTITUTIVA risale addirittura al marzo scorso, nove mesi fa.
La misura è entrata, infatti, in Gazzetta Ufficiale il 26 marzo 2019. Al momento della promulgazione della legge dal presidente della Repubblica era arrivato un MONITO.
“L’eventualita’ che soggetti, partecipi dell’alta funzione parlamentare – aveva scritto in una lettera il capo dello Stato – ma pur sempre portatori di interessi politici, possano, anche involontariamente, condizionare, direttamente o indirettamente, le banche nell’esercizio del credito, nell’erogazione di finanziamenti o di mutui e le societa’ per quanto riguarda le scelte di investimento si colloca decisamente al di fuori dei criteri che ispirano le norme della Costituzione”.
Ai primi di agosto i presidenti delle Camere hanno indicato i 20 componenti per ramo del Parlamento che la compongono. La prima riunione della commissione si è tenuta il 4 settembre scorso e aveva all’ordine del giorno la nomina dei vertici dell’organismo (presidenti, vice, segretari) ma per ora per la mancanza di intese tra le forze politche non è stato possibile nominarli.
Una volta che la presidenza sarà stata scelta la commissione sarà pienamente operativa e avrà dei compiti ben definiti e – secondo la legge istitutiva – dovrà partire anche dal lavoro svolto dalla precedente commissione presieduta da Pier Ferdinando Casini.
Nella legge istitutiva viene previsto che la Commissione presenti annualmente alle Camere una relazione sull’attivita’ e sui risultati dell’inchiesta nonche’ eventuali proposte di modifica al quadro normativo sulle materie oggetto dell’inchiesta. Il presidente della Commissione trasmette alle Camere, dopo sei mesi dalla costituzione della Commissione stessa, una relazione sullo stato dei
lavori.
La Commissione deve – tra l’altro – analizzare e valutare le condizioni al fine di istituire una procura nazionale per i reati bancari e finanziari sul modello della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, o estendere la competenza della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo all’ambito di indagine relativo ai reati finanziari e bancari.
E ancora: analizzare la normativa in materia di incompatibilita’ e di conflitto di interesse degli esponenti apicali e dei dirigenti delle autorita’ di vigilanza, in particolare della Banca d’Italia, della Commissione nazionale per le societa’ e la borsa (CONSOB), dell’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (IVASS) e della Commissione di vigilanza sui fondi pensione (COVIP), e verificare l’adeguatezza della relativa applicazione.
Analizzare la gestione degli enti creditizi e delle imprese di investimento, compresi quelli coinvolti in situazioni di crisi o di dissesto e destinatari, anche in forma indiretta, di risorse pubbliche oppure sottoposti a procedura di risoluzione, verificando in particolar modo, tra l’altro, le modalita’ di raccolta della provvista e i prodotti finanziari utilizzati; i criteri di remunerazione degli esponenti degli organi di amministrazione e di controllo e dei manager, nonche’ la realizzazione di operazioni con parti correlate suscettibili di conflitto di interesse; la correttezza del collocamento presso il pubblico, con riferimento ai piccoli risparmiatori e agli investitori non istituzionali, dei prodotti finanziari, soprattutto di quelli ad alto rischio; le forme di erogazione del credito; le procedure di smaltimento dei crediti deteriorati, tenuto conto delle quotazioni prevalenti sui mercati; la struttura dei costi, la ristrutturazione del modello gestionale e la politica di aggregazione e fusione; l’osservanza degli obblighi di diligenza, trasparenza e correttezza nell’allocazione di prodotti finanziari, nonche’ degli obblighi di corretta informazione agli investitori.
I componenti della commissione hanno il vincolo del segreto sulle indagini.
Le spese per il funzionamento della Commissione sono stabilite in 55mila euro per il 2018 e di 180mila euro per ciascuno degli anni successivi per meta’ a carico del bilancio interno del Senato e per meta’ a carico del bilancio interno della Camera.