epa04715610 (FILE) A file photograph showing a Chinese consumer uses his mobile phone in a Tesco store in Qingdao city, eastern China's Shandong province, 04 June 2013. British retail giant Tesco PLC on 22 April 2015 reported a record statutory pre-tax loss of 6.4 billion GBP or 8.9 billion euros for the year to the end of February 2015. EPA/WU HONG

‘Aiutateci’, messaggio da carceri cinesi

Richieste d’aiuto da un gulag cinese contenute nei biglietti di Natale venduti dal gigante britannico dei supermercati Tesco. “Siamo prigionieri stranieri nel carcere di Qingpu a Shanghai. Siamo costretti a lavorare contro la nostra volontà, per favore aiutateci e denunciate il nostro caso ad un’organizzazione che difende i diritti umani”, era scritto nella cartolina che faceva parte di un pacco dono acquistato da una bambina di sei anni, Florence Widdicombe. Sul bigliettino c’era anche scritto di contattare un certo Peter Humphrey che il padre della bambina ha quindi cercato su Google scoprendo che si trattava di un giornalista britannico che aveva trascorso due anni nella stessa prigione. Ed è stato lui a raccontare la storia sul Sunday Times. Grande imbarazzo per Tesco che ha subito interrotto i rapporti con i suoi fornitori cinesi e annunciato un’indagine.

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