È un Giuseppe Conte particolarmente motivato quello intervenuto ai microfoni dei giornalisti in occasione della consueta conferenza stampa di fine anno, un’occasione per fare il punto su quanto fatto negli ultimi dodici mesi e su quanto si vuole fare nel futuro immediato.
Nella prima parte del suo intervento, Conte ha parlato dei risultati ottenuti dal nuovo governo nei suoi pochi giorni di vita. ‘Riassumo senza addentrarmi in quello che abbiamo fatto. In questi primi giorni del nuovo governo siamo stati costretti a correre i cento metri, uno sprint a ostacoli è stato. Sono orgoglioso di aver raggiunto gli obiettivi che ci eravamo prefissati. Siamo andati anche oltre. Abbiamo iniziato a lavorare ad altre riforme. Ora abbiamo davanti a noi una maratona di tre anni. Non significa che andremo a passo lento, significa che questo spazio temporale ci consentirà di programmare meglio le nostre iniziative di governo’.
Il Presidente del Consiglio ha poi parlato delle priorità del governo in vista del futuro prossimo. ‘Gennaio sarà l’occasione per fermarsi a riflettere e confrontarsi per rilanciare l’azione di governo. Dobbiamo scegliere quali misure avviare subito e quali in un secondo momento. Questo significa operare chiare scelte politiche. Abbiamo ben presenti alcune priorità. Vogliamo snellire la macchina burocratica. Nessuno può illudervi che questa sia una riforma facile. Un’altra riforma sarà quella della digitalizzazione della Pubblica Amministrazione. Dovremo continuare a lavorare per abbreviare i processi. Siamo in dirittura di arrivo nel progetto di procedura penale. Il mio obiettivo è quello di ridurre un grado di giudizio per la Giustizia Tributaria’.
Vogliamo poi agire per abbassare la pressione fiscale. Realisticamente vi dico che se non vogliamo mandare il paese in bancarotta e se non vogliamo andare incontro a una procedura di infrazione, che ci farebbe molto male, dobbiamo ragionare in maniera seria. A mio avviso bisogna lavorare per contrastare l’evasione fiscale, un furto che svantaggia i cittadini onesti. Se recuperiamo ingenti risorse dall’economia sommersa possiamo abbassare realmente le tasse.
Dobbiamo lavorare per rinnovare le infrastrutture. Il sistema va modernizzato, monitorato e controllato. Quanto emerso fino a questo momento non ci piace affatto. Vogliamo incrementare e rafforzare le infrastrutture al Sud. Siamo consapevoli che se il Sud non riparte il nostro PIL non riparte.
Il Presidente del Consiglio ha poi parlato, rispondendo alla prima domanda, del caso Fioramonti e dei nuovi ministri che prenderanno il posto dell’ex ministro dell’Istruzione. “Ringrazio il ministro Fioramonti per l’attività fin qui prestata. Abbiamo la necessità di rilanciare il comparto della ricerca e dell’Università Non è vero che non abbiamo fatto passi avanti. Dobbiamo separare il comparto scuola da quello dell’Università e della Ricerca e mi farò latore di una creazione di un nuovo Ministero. Azzolina sarà presidente della scuola, Manfredi ministro dell’Università e della ricerca”.
Rispondendo a il Sole 24 Ore, Conte ha parlato del tema economico e delle prossime mosse del governo. “Sull’Irpef vogliamo rimodulare la pressione fiscale per evitare che appesantisca la fascia in difficoltà. Per quanto riguarda l’Iva non è la nostra priorità. Riteniamo invece che debba esserci una declinazione della Flat Tax“.
Conte ha poi parlato delle prossime elezioni regionali. Il premier ha ribadito il suo auspicio che Pd e M5s possano prendere in considerazione l’idea di collaborare e livello territoriale. “Non vedo tra le forze politiche che sostengono il governo un clima da campagna elettorale permanente. Bisogna dare la giusta importanza agli appuntamenti elettorali. Da quelle competizioni ricaveremo dati politici ma stiamo parlando di manifestazioni circoscritte sul piano territoriale. Sulle prospettive di azioni concordate tra le forze di maggioranza posso solo auspicare che riusciamo a respirare un clima di maggiore affiatamento che possa tradursi in prospettiva anche nelle singole competizioni“.
Inevitabile poi una riflessione sul tema dei migranti, che rappresenta il tema più controverso per il premier Conte, costretto ad adeguarsi a due governi su questo punto contrapposti. “Uno dei punti del nostro programma prevede l’intervento sui decreti sicurezza per intervenire alla luce delle premure del Presidente Mattarella. Il Decreto Sicurezza Bis è stato approvato in una versione diversa rispetto a quella presentata in Consiglio dei Ministri. Ora possiamo lavorare per modificare. Questo governo ci fa riflettere. La propaganda politica può accendere le riflessioni in modo strategico. Stiamo ottenendo ottimi risultati, anche migliori di quelli del recedente esecutivo, senza clamore, senza parlare di porti chiusi e porti aperti. I porti non sono mai stati chiusi. Il tema era solo quanti giorni restavano in mare le navi”.