Maria Elena Boschi si dice certa sulla tenuta del governo e sicura della posizione di Italia Viva a cui ha aderito sul nascere. E in un’intervista rilasciata al Corriere della sera si dice certa delle sue convinzioni: ‘Questa legislatura arriverà al 2023. Certo, dobbiamo lavorare perché ci sia un vero rilancio dell’azione del governo. Altrimenti, una volta messi in sicurezza i conti pubblici, e scongiurato l’aumento dell’Iva, i cittadini si chiederanno cosa resta a fare questo governo’, Italia Viva c’è. Obiettivo principale per il 2020 che l’Italia torni a crescere’.
La Boschi non si sbilancia in merito al fatto che nel prossimo vertice di maggioranza si possa affrontare il tema delle concessioni autostradali: ‘Non so. Noi non stiamo difendendo Autostrade o giustificando il crollo del ponte, anzi. Per noi chi ha sbagliato deve pagare. Ma fare scelte affrettate e contro ogni principio di diritto. Come si è cercato di fare con la norma del Milleproroghe: è indice di un populismo normativo pericoloso. Le cose vanno fatte bene, altrimenti l’Italia perde credibilità. Dobbiamo evitare di diventare una barzelletta a livello internazionale perché nessuno investe in un Paese in cui si cambiano le regole in corsa. E poi dobbiamo preoccuparci di tutelare i lavoratori di Autostrade e garantire gli investimenti’.
Ma a proposito di credibilità e di cambi delle regola in corso d’opera, il giornalista del quotidiano di via Solferino le chiede: Lei è d’accordo sulla decisione di due ministeri per Scuola e Università? La replica è tutto quello che una risposta a tutto ciò che l’interrogativo implica e comporta. ‘Lo dirà il tempo’, risponde dunque cauta la Boschi. Salvo poi aggiungere una pezza a colori: ‘Speriamo intanto che questa ennesima riforma dell’organizzazione del ministero non faccia perdere altro tempo. Nell’ultimo anno e mezzo ne è stato perso fin troppo. Il professor Manfredi è persona di grande valore, che personalmente stimo molto. E rispetto a Fioramonti, ovviamente, un enorme passo in avanti. Finalmente parleremo di università e ricerca anziché di merendine e crocifissi a scuola’.
Tutto tace, però, sulla neo ministra dell’istruzione, Lucia Azzolina… Così come la Boschi se la cava nelle altre domande tra silenzi e cerchiobbottism. Come quando, alla domanda sulle possibili alleanze con Pd. Che arriva subito dopo aver sviato sui presunti contatti di Iv con i grillini, la Boschi risponde. Un po’ sì, e un po’ no.
Poi, il Corriere chiede: ‘Vi alleerete con il Pd’? La risposta: ‘In alcune regioni sì, come in Emilia-Romagna e in Toscana. Altrove no. A livello nazionale è ancora presto per dirlo: dipenderà da molti fattori, compreso la legge elettorale e il giudizio sul governo. Noi non pensiamo che Conte sia il punto di riferimento dei progressisti, come invece ha detto Zingaretti. Vedremo. Oggi pensiamo a lavorare e a dare risposte ai cittadini’.