Samantha Cristoforetti ha sancito il suo addio all’Aeronautica militare, che lascia al termine dei 19 anni di ferma obbligatoria, con il “saluto alla bandiera” presso il suo stormo di appartenenza, ad Istrana, e con un tweet nel quale sottolinea il suo “disaccordo riguardo ad alcune situazioni”, espresso alla Forza armata “nelle sedi competenti”, e di aver “contestualmente ritenuto per coerenza e per mia serenità di congedarmi”.

In quattro pagine inserite in un tweet, insieme ad un altro in cui pubblica le foto della sua visita alla base di Istrana (“Sempre speciali il 51/o. Grazie al Comandante e a tutti quanti per l’accoglienza calorosa e ‘familiare’ oggi, in occasione del saluto alla Bandiera”), l’astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) spiega le ragioni della sua scelta, anche per precisare alcune notizie di stampa. Lasciare l’Aeronautica, afferma, “era mia facoltà”, dopo aver concluso “nel settembre 2019 gli obblighi di ferma”.

In previsione di questa scadenza, scrive, “avevo informato i vertici dell’Aeronautica militare già all’inizio del 2019 sul fatto che avrei riflettuto sull’opportunità o meno di continuare la doppia dipendenza da Esa e dalla Forza armata, resa possibile dalla legge”. Dal 2009, scrive ancora, “”sono impiegata in Esa e da Esa percepisco lo stipendio. L’appartenenza all’Aeronautica ha avuto negli ultimi 10 anni un valore simbolico e affettivo” .

Ci sono stati disaccordi “per alcune situazioni” tra Samantha Cristoforetti e l’Aeronautica militare di cui faceva parte, e “contestualmente” quindi “ho ritenuto per coerenza e per mia serenità di congedarmi. In schiettezza e reciproca cordialità, senza alcuna polemica”.

Lo scrive la stessa astronauta su Twitter schiarendo alcuni aspetti della vicenda dopo aver letto diverse interpretazioni su organi di stampa in relazione alla sua decisione di lasciare la forza armata, addio a far data dal 31 dicembre appena trascorso e che oggi ha visto l’ulteriore formalizzazione con il saluto alla bandiera di guerra del reparto di appartenenza, il 51^ Stormo.

A proposito poi delle motivazioni al’origine della sua decisione, “non sto cambiando mestiere o assumendo un nuovo incarico, continuo ad essere un’astronauta dell’Agenzia spaziale europea e conto di tornare presto nello spazio”.

Cristoforetti aggiunge di non essersi mai sentita “oggetto di discriminazione di genere” e inoltre sottolinea “ho sempre avuto il massimo supporto da parte della delegazione italiana alla Ministeriale Esa dello scorso novembre, tanto che l’Italia ha ottenuto l’impegno per un secondo volo per me entro qualche anno”.

Infine, nel dirsi orgogliosa di essere stata collega di chi serve l’Italia nell’aeronautica e nelle forze armate in genere, rilevando che entro un paio di anni dovrebbe esserci una nuova selezione per astronauti Samantha si augura che “tanti e tante giovani ufficiali vogliano partecipare”.