Scatta l’allarme per i soldati italiani all’estero

Sale il livello di allerta per i soldati italiani all’estero. La decisione è stata presa dopo i due raid degli Stati Uniti contro i vertici militari iraniani. Il primo, quello che potrebbe aver cambiato il corso della storia, ha portato all’uccisione del Generale Soleimani.

 L’esercito italiano impegnato sullo scenario del Medio Oriente, su ordine della Nato, ha interrotto l’addestramento dell’esercito di Baghdad. Una precauzione per limitare i contatti e quindi possibili rappresaglie. Cambiano anche le misure da adottare all’interno della zona di competenza e soprattutto all’esterno. La posizione dei vertici militari italiani è chiara: con un livello di tensione così alto non si possono sottovalutare i rischi.

“Le missioni continuano come programmate, c’è stato un innalzamento delle misure di sicurezza previsto in situazioni di questo genere e deciso dalla coalizione. L’addestramento delle forze irachene riprenderà appena le condizioni lo permetteranno“, ha spiegato il ministro della Difesa Guerini. Il Ministro ha poi commentato le scelte dello Stato Maggiore: “Si tratta di procedure previste in situazioni di questo tipo. Non ci sono elementi di preoccupazione legati a evidenze particolari, ma c’è una situazione di tensione che richiede da parte nostra un innalzamento di queste misure. Con un focus particolare nei teatri più vicini, direttamente o indirettamente collegati all’Iraq, quindi lì ma anche in Libano e Afghanistan”.

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