Taglio del cuneo fiscale, decreto entro fine mese: bonus medio di 80 euro

Il ministero dell’Economia punta a emanare, entro la fine del mese, il decreto attuativo per consentire alle imprese di essere pronte questa estate, quando scatterà il taglio delle tasse in busta paga.

La misura prevista dalla Legge di bilancio 2020 partirà a luglio e prevede un taglio delle tasse di 3 miliardi, da dividere tra i lavoratori dipendenti. Secondo le simulazioni dell’Adnkronos, il bonus per quest’anno dovrebbe essere in media di circa 80 euro al mese, per un totale di 500 euro.

Considerando che nel 2021 il “fondo” ammonta a 5 miliardi ma dovrà essere distribuito su 12 mesi, in teoria il bonus dovrebbe scendere leggermente. Infatti quest’anno saranno distribuiti 3 miliardi in 6 mesi e, di conseguenza, per mantenere lo stesso beneficio sarebbero necessari altri 3 miliardi (mentre la somma aggiuntiva per il prossimo anno è di 2 miliardi).

E’ stato il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, ad annunciare l’intenzione di emanare il decreto ministeriale, con cui saranno fissate le regole di distribuzione del taglio delle tasse in busta paga, entro questo mese. Come più volte assicurato dal titolare del dicastero di via XX settembre, l’intervento sarà messo a punto ascoltando le parti interessate a partire dai sindacati, che dovrebbe incontrare la prossima settimana.

Le minori spese fiscali per i lavoratori, che consentiranno di far aumentare lo stipendio, avranno un impatto su circa 15 milioni di lavoratori. Si tratta dei 9,5 milioni che già percepiscono il bonus Renzi, che andrà a mescolarsi con il nuovo intervento, con un reddito tra 15.000 e 26.000 euro. A cui si dovrebbero aggiungere 4,5 milioni di lavoratori che dichiarano fino a 35.000 euro, per un totale di 15 milioni.

Secondo le opzioni tecniche al momento allo studio, per i lavoratori nella fascia di reddito tra 26.000 e 35.000 euro si introdurrà una detrazione da 80 euro; per i beneficiari del bonus Renzi con un reddito tra 15.000 e 26.000 euro, il bonus già percepito di 80 euro verrebbe trasformato in detrazione fiscale, con un vantaggio di circa 20 euro; per quelli con reddito tra 8.200 e 15.000 euro, invece, dovrebbe restare tutto invariato.

Fuori dall’operazione i redditi più bassi per i quali c’è il Reddito di cittadinanza.

Restano fuori dalla platea dei beneficiari gli incapienti, cioè coloro che percepiscono un reddito al di sotto della soglia di imposizione fiscale. Si tratta di circa 4 milioni di lavoratori che dichiarano fino a 8.000 euro l’anno e che restano automaticamente esclusi da misure come queste, che prevedono una riduzione delle tasse, visto che non versano tributi.

 

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