La musica è stata il suo mondo fin da bambino. L’aria che ha respirato, il cibo che lo ha nutrito. Un cognome importante che non lo ha distratto dal suo percorso: Paolo Jannacci, 47enne figlio dell’indimenticabile Enzo, è un affermato musicista e compositore, soprattutto nell’ambito del jazz. Per lungo tempo ha tenuto lontana da sé la voce, come strumento. “Lavorando con mio padre, era chiaro che il genio fosse lui. A me stava bene essere il ghostwriter, il musicista che lo accompagnava. Conoscevo i miei limiti e mi concentravo sulla musica”, racconta.
Poi qualche anno fa è arrivata la svolta, che ora lo porta sul palco dell’Ariston, in gara tra i Big con il brano Voglio parlarti adesso (che aveva già provato a presentare negli anni passati), una dolce ninna nanna dedicata alla figlia. “Ho cominciato a sperimentare, anche per l’esigenza di risentire certe cose che cantava mio padre. E ho capito, in maniera molto lineare, che potevo cimentarmi con il cantautorato. Alcuni nascono geni, per altri il processo è più lungo”. In omaggio a Enzo, Paolo ha scelto di portare per la serata delle cover il brano Se me lo dicevi prima, con ospite Francesco Mandelli.
“Sarà una meravigliosa emozione”. Voglio parlarti adesso, insieme ad un altro brano inedito, sarà contenuto nel repack del suo ultimo lavoro “Canterò” che uscirà venerdì 7 febbraio (Ala Bianca, distrib. Warner/Fuga).
Jannacci interviene anche sulle polemiche su Junior Cally che stanno infiammando la vigilia del festival. “Se da un lato penso debba essere lecita e civile la libertà dì espressione, dall’altro non approvo manifestazioni gratuite di odio e cattiveria legate soprattutto al mondo dell’arte. L’appello che faccio è quello di stemperare i toni e dedicarsi alla crescita culturale del nostro paese, che per quanto riguarda la musica, si basa anche sul Festival di Sanremo”.