Luigi Di Maio, leader del Movimento 5 Stelle e ministro degli Esteri, durante la presentazione dei facilitatori regionali del Movimento 5 Stelle, Tempio di Adriano, Roma, 22 gennaio 2020. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

M5S di nuovo nel caos: 6 nuovi espulsi per mancati rimborsi

Da quando Di Maio ha annunciato le dimissioni, per il Movimento 5 Stelle si è aperta una fase di transizione molto delicata. C’è chi parla di crisi interna, chi invece di voglia di rinnovare. Oggi però, al di là di ogni previsione, il Movimento fondato da Beppe Grillo si è ritrovato ad affrontare una nuova grana.

Nuovi parlamentari espulsi dal Movimenti 5 Stelle: il comunicato

Venerdì 31 gennaio sul blog dei Cinque Stelle è stata annunciata l’espulsione di 6 parlamentari grillini a causa dei ritardi nei rimborsi di una parte delle indennità da questi percepite. “Chi non rispetta le regole va allontanato”, così titola il post con cui si è voluto dare l’annuncio agli elettori. “Rendicontare le spese e restituire le eccedenze dei nostri stipendi è per noi un onere e un onore – è stato scritto -. Questo è motivo di orgoglio e un chiaro segnale di rispetto degli impegni presi verso i cittadini”.

Come in molti sapranno, infatti, i parlamentari del M5s sono tenuti – da regolamento – a restituire parte del loro stipendio, destinato al mantenimento della piattaforma Rousseau e a finanziare attività a beneficio della collettività. Da qui, quindi, la decisione di allontanare chi non ha rispettato quanto previsto dal codice etico.

Per questo motivo, come si legge nel comunicato, sono stati espulsi dal Movimento 5 Stelle i seguenti parlamentari: Alfonso Ciampolillo, Nadia Aprile, Flora Frate, Michele Nitti, Santi Cappellani, Massimiliano De Toma. Immediata, nelle ore successive, la risposta di alcuni di essi.

Piovono accuse sul Movimento 5 Stelle

“Mi dispiace per loro”, ha replicato su Facebook la deputata Flora Frate. “Da quando ho iniziato il mandato parlamentare ho sempre lavorato nell’interesse del Gruppo e del Governo. Sempre, anche quando, per disciplina di partito, ho dovuto sostenere scelte e misure legislative che ritenevo sbagliate, parziali o ingiuste. Ma l’ho fatto con quel senso di appartenenza che si deve alla propria comunità politica, a differenza di alcuni colleghi che tante volte non hanno votato la fiducia”, ha aggiunto la stessa non risparmiando critiche ai Cinque Stelle. Poi l’accusa: “C’ho provato a fare la differenza, ce l’ho messa davvero tutta, anche sopportando pesanti aggressioni verbali“.

Dura anche la replica di Santi Cappellani: “Come volevasi dimostrare le restituzioni non c’entravano nulla. Potrete agevolmente vedere come i morosi non sono stati espulsi – ha scritto allegando un link da consultare – mentre il provvedimento riguarda chi non è intruppato e ha la colpa di esercitare il libero pensiero in un Movimento dove si è oramai da tempo capito che bisogna essere muti, obbedienti”.

Parole pungenti, mirate a colpire chi ha decretato la loro espulsione, ma non solo. Intanto, dopo la sconfitta alle Regionali e l’addio di Di Maio, i sondaggi continuano a non premiare il M5s.

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