Si terra’ il prossimo giovedi’ 13 febbraio la riunione dei ministri della Salute dell’Unione europea per fare un punto sulla situazione della diffusione del coronavirus. Lo ha annunciato il ministro della Salute, Roberto Speranza, su Twitter. “Giovedi’ ci sara’ a Bruxelles la riunione dei ministri della Salute dell’Unione Europea che ho richiesto con forza nei giorni precedenti”, scrive Speranza, che oggi ha riunito la consueta task force nazionale sul coronavirus.
Intanto e’ salito a 722 morti e oltre 34.500 contagiati il bilancio del coronavirus in Cina continentale (escluse Hong Kong e Macao). Secondo quanto reso noto dalla Commissione sanitaria nazionale cinese, nelle ultime 24 ore il virus ha provocato la morte di 86 persone, fra le quali un uomo statunitense di 60 anni, deceduto a Wuhan, centro dell’epidemia. Il bilancio di vittime del coronavirus si avvicina oggi a quello dell’epidemia di Sars, il virus che nel biennio 2002-2003 provoco’ la morte di 774 persone. Fino ad ora gli studi clinici sul farmaco Remdesivir per i nuovi pazienti con infezione da coronavirus non hanno ancora ottenuto risultati, ha riferito di recente il responsabile dei test Cao Bin, ma le analisi e tentativi di trovare una cura al coronavirus continuano. Secondo un rapporto citato dal quotidiano cinese “Global Times”, l’ospedale per l’amicizia Cina-Giappone ha dichiarato che i test dovrebbero essere completati il 27 aprile. L’azienda tecnologica taiwanese Foxconn ha avviato la produzione pilota di mascherine per il viso, con una capacita’ produttiva che dovrebbe raggiungere i 2 milioni al giorno entro la fine di febbraio.
In questo contesto, l’Organizzazione mondiale della Sanita’ (Oms) fa sapere che l’82 per cento dei 17 mila nuovi casi di coronavirus segnalati in Cina dalle autorita’ di Pechino sono stati considerati “lievi” dalle autorita’ sanitarie internazionali. Sulla base dei dati forniti dal governo di Pechino, l’Oms segnala che dei nuovi 17 mila casi identificati nel paese asiatico l’82 per cento e’ stato giudicato di gravita’ “lieve”, il 15 per cento “grave” ed il 3 per cento “critico”. Alla valutazione del rischio dei casi segnalati, confermata dall’epidemiologo dell’Oms Maria van Kerkhove, si aggiunge quella dei decessi, che corrisponde finora al 2 per cento del totale. Almeno 34 mila persone sono state infettate a livello globale dal virus, che ha ucciso oltre 700 persone, principalmente in Cina. Il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha invitato i paesi che non hanno ancora condiviso i dati clinici su casi confermati di virus a farlo “immediatamente”. “Abbiamo un nemico comune che e’ pericoloso e che puo’ causare gravi sconvolgimenti sociali, politici ed economici. Questo e’ il momento di combatterlo e di farlo insieme”, ha detto Tedros, parlando al consiglio esecutivo dell’Oms venerdi’ scorso. Tedros ha inoltre sottolineato che tra mercoledi’ e giovedi’ scorsi il numero di casi segnalati di virus e’ diminuito.