Via libera al Fiscal compact da 25 paesi Ue, ad eccezione di Gran Bretagna e Repubblica Ceca. Il Patto di bilancio che rafforza la disciplina fiscale “aiuterà a prevenire il ripetersi della crisi del debito sovrano, ha sottolineanto Van Rompuy riconfermato oggi all’unanimità nella sua carica di Presidente del Consiglio Europeo per altri due anni e mezzo. “Dopo la firma di oggi, viene il momento della ratifica e ora voi tutti dovrete convincere i vostri Parlamenti ed elettori che questo Trattato è un passo importante per riportare l’euro in modo duraturo in acque tranquille”, ha sottolineato Mr. Euro dicendosi “molto fiducioso” nel successo da parte dei leader dei 25. Con il ‘Fiscal compact’, ha ricordato ancora il presidente Ue, verrà “rafforzata anche la fiducia tra gli stati membri, cosa che è ugualmente importante da un punto di vista politico”, mentre “il ripristino della fiducia nel futuro dell’eurozona porterà alla crescita economica ed alla creazione di posti di lavoro”. E’ questo, infatti, ha voluto mettere in chiaro Van Rompuy, il “fine ultimo” del Patto firmato oggi, perché “gli obiettivi su deficit e debito sono obiettivi intermedi, non un fine in se stesso”.
Il testo entrerà in vigore solo quando 12 paesi dell’eurozona lo avranno ratificato
Plaude all’evento di oggi Mario Monti. “Fa piacere che per la prima volta da due anni in qua il consiglio europeo non è stato dominato da crisi finanziaria ma finalmente è stato dedicato alla crescita e l’occupazione”. Con la firma del Fiscal compact ora “l’Europa si avvia a definire quello che chiamerei Econoimic compact”, dice il premier italiano, “un patto cioè per le riforme economiche”. Per il presidente del consiglio con la firma di oggi sono stati fatti importanti passi avanti sulla governante economia per Eurolandia. “Già nel consiglio di fine gennaio – spiega Monti – dissi che se volgiamo veramente avere un rafforzamento della governance dell’Unione economica e monetaria non bastava avere un rafforzamento dell’Unione monetaria, ma occorre un’adeguata governance dell’Unione economica in quanto tale e oggi sono stati fatti passi notevoli. Governance economica vuol dire governance dell’integrazione”. Da Bruxelles, in conferenza stampa, sollecitato dai giornalisti Mario Monti affronta diversi temi di politica interna. Ricorda che l’Europa ha apprezzato molto la riduzione dello spread e “soprattutto quello che stiamo facendo sul piano della politica economica”. Ribadisce l’importanza del voto del Senato, ieri, sulle liberalizzazioni per arrivare ad un mercato più attivo ed efficiente. “Abbiamo agito con realismo, realismo che significa non cedere alle pressioni, abbiamo resisto e mi sarei preoccupato se ci fossero stati arretramenti”. E rimanda al mittente le accuse di essere forte con deboli e debole con i forti. E ricorda come le banche “non abbiano considerato morbida l’azione del governo”. E sui taxi “non vedo grande differenza fra l’impostazione originaria e quella finale che mi sembra più operativa”.
Soddisfatta anche la cancelliera tedesca Angela Merkel che ha fortemente voluto il ‘Fiscal Compact’. Si tratta di “una pietra miliare nella storia dell’Unione Europea, un segnale forte che stiamo imparando le lezioni della crisi, che abbiamo compreso i segnali e che stiamo scommettendo sul futuro di un’Europa politicamente unita”. Sulla stessa linea il presidente francese Nicolas Sarkozy. “C’è un rischio che acceleri ancora?. Naturalmente è una questione che mi pongo anch’io – ha detto, rispondendo ai giornalisti – Ma io penso che stiamo voltando pagina. Siamo nel mezzo del percorso di uscita dalla crisi”.