Coronavirus e l’arrivo in Italia

L’infezione da coronavirus “arriverà presto in Italia”. Ne è convinta Ilaria Capua, virologa nota per i suoi studi sui virus influenzali e l’aviaria, ospite a “L’aria che tira” su La7.

“Le aziende che hanno la possibilità di far lavorare con il telelavoro, per piacere comincino a pensarci”, ha avvertito la virologa nel corso del programma di Myrta Merlino.

L’infezione, secondo la Capua, “farà il giro del mondo, combinerà dei guai nei Paesi più poveri e quindi organizziamoci”. Se si lasciano le persone a casa e si evitano gli spostamenti, ha spiegato la virologa, si contiene anche l’epidemia.

“Questa non è una cosa che fra una settimana andrà via”.

Oltre a parlare delle dimensioni del contagio, la virologa ospite di Myrta Merlino ha fatto chiarezza sull’allarme del presunto contagio senza sintomi, un’eventualità che aveva spaventato molte persone.

“Tutte le malattie”, ha chiarito la Capua, hanno un periodo di incubazione “durante il quale il soggetto infetto non mostra sintomi”, poiché “si sviluppano in fase presintomatica”.

Sarebbe normale, quindi, che si possa contagiare un’altra persona pur non presentando sintomi, “se si ha un contatto ravvicinato”.

Intanto, in seguito ad alcuni studi effettuati in Cina è stato dimostrato il modo in cui il coronavirus resiste nel corpo umano.

Alcuni ceppi del coronavirus Covid-19 sarebbero stati isolati in laboratorio partendo da campioni di feci di pazienti contagiati. Secondo quanto riporta l’Ansa, a rendere nota la notizia sono stati alcuni tra gli scienziati cinesi più autorevoli nell’ambito della ricerca sul coronavirus, fra cui il prof. Zhao Jincun dello State Key Laboratory of Respiratory Disease della Guangzhou Medical University.

Coronavirus, isolati ceppi nelle feci: le conseguenze della scoperta

I ceppi sarebbero stati isolati in due diversi laboratori, che hanno lavorato parallelamente su cinque campioni diversi. La nuova scoperta dimostrerebbe che il coronavirus può sopravvivere nell’intestino umano.

Wu Nanping, vicedirettore dello State Key Laboratory for Diagnosis and Treatment of Infectious Diseases, ha dichiarato: “Abbiamo compiuto alcune scoperte in laboratorio, che necessitano ancora di ulteriori conferme da parte degli epidemiologi”.

“Saranno inoltre necessarie ulteriori ricerche sui livelli di infettività del virus – ha proseguito Nanping – per capire se la presenza di quest’ultimo nelle feci sia la conseguenza di ingestione orale o dalla proliferazione nelle cellule intestinali. Saranno inoltre necessarie nuove indagini sulla relazione del virus nelle feci con il sangue o con le particelle di saliva e sull’insorgenza e lo sviluppo di malattie”.

Coronavirus, la situazione mondiale

Nel frattempo, la Cina ha reso noto che le vittime del coronavirus sono 1380, 108 in meno rispetto a quanto era stato comunicato nell’ultimo aggiornamento.

Novità anche per i passeggeri sulla Diamond Princess, la nave da crociera bloccata nelle acque di Yokohama: un primo gruppo è sbarcato dopo che i test sono risultati negativi.

Proseguono visite e test sul Coronavirus allo Spallanzani che ha diffuso un nuovo bollettino quotidiano, facendo il punto sulla situazione dei pazienti. “Sono stati valutati a oggi – rende noto l’istituto – presso la nostra accettazione 66 pazienti sottoposti al test per la ricerca del nuovo coronavirus. Di questi, 57, risultati negativi al test, sono stati dimessi. Nove pazienti sono tutt’ora ricoverati, 3 sono casi confermati (la coppia cinese attualmente in terapia intensiva ed il giovane proveniente dal sito della Cecchignola), 5 sono pazienti sottoposti a test per la ricerca del nuovo coronavirus in attesa di risultato. Un solo paziente rimane comunque ricoverato per altri motivi clinici”.

I casi confermati di infezione da coronavirus sono 3. I due cittadini cinesi provenienti dalla città di Wuhan sono sempre “ricoverati nella terapia intensiva” dell’istituto e le loro condizioni cliniche “sono stabili con parametri emodinamici invariati. Continuano la terapia antivirale e la prognosi resta riservata”.

Il terzo caso di infezione  riguarda invece “le condizioni di salute del cittadino italiano di ritorno dalla città di Wuhan”, le cui condizioni “sono buone”. Il paziente, si legge sempre sul bollettino, è “asintomatico. Continua la terapia antivirale”.

Coronavirus, Niccolò rientra in Italia da Wuhan

Lo studente di Gorizia, Niccolò, che era rimasto bloccato a Wuhan, sta tornando in Italia. Domani è previsto il suo arrivo: destinazione finale, l’Istituto Spallanzani dove sarà ricoverato e dove rimarrà per la quarantena. Come riporta l’Ansa, il giovane è in buone condizioni e, dopo i test effettuati, è risultato negativo al coronavirus.

Il suo rientro avverrà seguendo le procedure previste per il trasporto dei pazienti in ‘alto biocontenimento‘, grazie all’allestimento del Boeing dell’Aeronautica Militare. Si tratta di un protocollo di massima sicurezza  di cui si sentì parlare per la prima volta durante l’emergenza Sars.

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