Indici europei contrastati nel giorno in cui i 25 paesi Ue, tutti ad eccezione di Gran Bretagna e Repubblica ceca, hanno firmato il fiscal compact, patto di bilancio che rafforza la disciplina fiscale. Ma oggi è il giorno del gran sorpasso. L’Italia continua a ridurre il differenziale con i Bund tedeschi e scavalca la Spagna anche se solo di una incollatura. Lo spread Btp/Bund si attesta a 308,2 punti, contro 309,2 punti del bonos di Madrid sul decennale tedesco. Un dato importantissimo se si considera che la forbice tra i due spread a gennaio aveva superato i 150 punti, con quello italiano oltre quota 500 e quello spagnolo intorno a 350 punti. Chiusura in rialzo per Piazza Affari con il Ftse Mib che registra un progresso dello 0,43%. Chiusura mista invece per le piazze del Vecchio Continente: Francoforte cede lo 0,29%, Bruxelles guadagna lo 0,32%, Parigi chiude in sostanziale parità (+0,04%). Londra lascia sul terreno lo 0,34%, mentre Madrid guadagna lo 0,22%. Lisbona chiude in rialzo dello 0,56%, Amsterdam guadagna lo 0,4% e Zurigo lo 0,34%. A Milano, dopo l’exploit di ieri dovuto alla maxi liquidità della Bce, deboli alcuni istituti di credito a partire da Ubi Banca (-1,2%) e Intesa Sanpaolo (-1%). La peggiore è Ansaldo (-2,5%). Guidano il listino invece Azimut (+5,9%), in serie positiva grazie all’afflusso di fondi in gennaio; rimbalzano il Banco Popolare (+4,7%) e Mediaset (+3,4%) insieme con A2A (+2,5%) che recupera terreno dopo il passo falso di ieri.
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