Dl Sicurezza: sí a modifiche, no all’abolizione. Maggioranza divisa

No all’abolizione. Sí a modifiche. E serve ancora tempo per prendere una decisione definitiva. Se non é stallo poco ci manca nel governo al termine di un vertice a Palazzo Chigi sui decreti Salvini in materia di sicurezza e immigrazione. Il problema resta sempre l’accordo tra il M5S che sembra piú timido ad un taglio netto e gli altri partiti di maggioranza che, per motivi elettorali, vorrebbero un dietro front significativo. Tuttavia si è registrata una timida apertura da parte del viceministro dell’Interno, Matteo Mauri, che ha parlato di modifiche ai decreti. In particolare, ci saranno da cambiare “due filoni, uno riguardante la sicurezza e uno l’immigrazione”.
“Diamo un giudizio positivo dell’incontro – ha sottolineato Mauri – abbiamo fatto passi avanti e abbiamo condiviso alcuni obiettivi, valutando le questioni negative dei decreti e decidendo di intervenire”. “Per come è andata la riunione, direi proprio che non ci sono distanze significative”.Il vice ministro ha quindi annunciato che ci sarà un altro incontro e che “poi il ministro produrrà un testo”.
“Il ministro Lamorgese ha da tempo messo al lavoro l’ufficio legislativo del Viminale per predisporre una bozza di provvedimento che può essere minimale, intervenendo solo sui punti dei decreti finiti nel mirino del Quirinale, oppure più larga disegnando una riforma più complessiva del dossier immigrazione. Serve comunque un accordo politico tra le forze della maggioranza che hanno sensibilità molto diverse sul tema, come si visto anche al vertice a Palazzo Chigi. Si va infatti da Leu che auspica – e l’ha detto chiaramente anche al tavolo di Palazzo Chigi – un colpo di cancellino netto ai dl Salvini, ai Cinquestelle, che invece vogliono sono per un approccio più cauto. Anche il Pd chiede un segnale netto di discontinuità.
I punti su cui si può registrare un consenso all’interno della maggioranza sono la cancellazione della maxi-multa da un milione di euro alle navi che violano il divieto di ingresso nelle acque italiane (si torna alle multe da 10mila a 50 mila euro); via anche la confisca della nave ‘rea’ di non aver rispettato il divieto; ampliamento della tipologia dei permessi speciali per frenare la netta crescita del numero di regolari determinata dalla cancellazione della protezione umanitaria sera dal primo decreto Salvini; ok anche al ripristino della discrezionalità del magistrato chiamato a decidere la tenuità o meno dei reati di oltraggio, violenza e minaccia a pubblico ufficiale. Sul resto ci sono posizioni più massimaliste ed altre più caute. Conte e Lamorgese hanno cercato una mediazione

“Abbiamo avviato un confronto per modificare radicalmente le parti che riguardano l’immigrazione, in particolare i due decreti sicurezza”, ha spiegato Gennaro Migliore, di Italia Viva. “Con Iv – ha aggiunto – abbiamo chiesto la revisione complessiva degli accordi sottoscritti con la Libia”. “Noi chiediamo che le multe alle Ong vengano eliminate – ha aggiunto – chi salva vite umane non deve pagare multe. Mentre i trafficanti di esseri umani devono essere duramente repressi”. Nel tavolo, “abbiamo avuto un approccio sistematico su quelle che sono state le inefficienze e le violazioni della logica dei decreti Salvini”.

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