Coronavirus, il virologo avverte la Toscana: catena di contagi

In Toscana sono attese 2.500 persone di rientro dalla Cina, dove i tanti che erano andati a festeggiare il capodanno lunare sono rimasti bloccati dall’emergenza coronavirus. Adesso il rischio, secondo il virologo Roberto Burioni, sarebbe quello di una “catena di contagi”. La Regione ha deciso di attrezzarsi ma, secondo l’esperto, sono state prese alcune decisioni sbagliate.

Coronavirus, l’avvertimento di Roberto Burioni

Il nodo è quello della quarantena, “non necessaria” secondo le autorità in Toscana. Roberto Burioni, su “Medical Facts”, ha insistito perché la Regione ci ripensi.

I numeri ufficiali dell’epidemia, secondo il virologo, sarebbero “poco attendibili e istituti molto autorevoli, come l’Imperial College di Londra, stimano che solo una minima parte delle infezioni venga correttamente diagnosticato”. Per questo, risulta “complicato sapere la vera situazione nelle varie regioni della Cina” e bisogna “adottare la massima prudenza”.

Seguendo il ragionamento di Burioni, infatti, “uno o più di questi 2.500 individui che ritornano dalla Cina potrebbe essere infettato, essere momentaneamente in perfetta salute e tra qualche giorno ammalarsi, infettando altre persone e iniziando una pericolosissima catena di contagi che a quel punto potrebbe essere molto difficile da fermare”.

La soluzione proposta è quella della quarantena che, secondo il virologo, sarebbe solo “un minimo sacrificio per i 2.500 cittadini, che porterebbe però una grandissima sicurezza per tutti gli altri”.

Coronavirus, le misure prese dalla Regione

Domani, come ha specificato all’Ansa l’assessore alla Salute della Regione Toscana Stefania Saccardi, entrerà in funzione l’ambulatorio Lilla all’Osmannoro, nel comune di Sesto Fiorentino (Firenze).

All’interno della struttura si potranno eseguire una ventina di test al giorno e vi saranno indirizzati i cittadini rientrati in Toscana dalle aree cinesi a rischio e che manifestano sintomi compatibili con quelli della malattia.

Poi il chiarimento: “Non essendoci nessun caso accertato di coronavirus, la quarantena non spetta alle autorità sanitarie della Regione”.

Il virologo Burioni è di ben altro parere: “Con l’apertura di un ambulatorio nel quale queste persone potranno recarsi in caso di malattia (quindi troppo tardi), la Regione Toscana decide di fare correre ai suoi cittadini un rischio evitabile con un minimo disagio per pochissimi di loro. La decisione è a mio giudizio sbagliata“.

Pronta la replica dell’assessore Saccardi, come riporta il Giornale: “La quarantena è un’interpretazione fantasiosa. Le persone arrivano in Toscana dopo essere passate da altre parti, non vengono paracadutate qui”.

“Se deve essere presa una misura come quella che consiglia Burioni, sarà il Ministero a deciderlo”, ha aggiunto. “Noi ci atteniamo alle linee dettate dal Ministero” che “consiglia la quarantena volontaria”.

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