Renzi, ultimatum a Conte. “Se non accetta nostre proposte usciamo dal Governo”

 

Nuovo ultimatum di Matteo Renzi a Giuseppe Conte. Il leader di Italia Viva dopo una calma apparente durata 24 ore rincara la dose e dice al presidente del consiglio che se non saranno accettate le sue quattro proposte il suo partito ‘farà un passo indietro’. Il che significa che uscirebbe dalla maggioranza per assumere il ruolo di opposizione costruttiva. Il prendere o lasciare Renzi lo mette nero su bianco in post pubblicato su Facebook. Prima indica le priorità care ad Iv che saranno portate sul tavolo del confronto con il presidente del consiglio. E scrive. “Non chiediamo nomine o sottosegretariati: chiediamo che ascoltino (anche) le nostre idee. Noi abbiamo messo sul tavolo 4 grandi temi. 1- Sblocchiamo con i commissari i cantieri fermati dalla burocrazia. 2- Eliminiamo o modifichiamo il reddito di cittadinanza che non funziona. 3- Lavoriamo per una Giustizia Giusta, per i diritti e contro il populismo giustizialista. 4- Cambiamo le regole insieme per eleggere il Sindaco d’Italia dando cinque anni di stabilità al Governo”. E poi l’ultimatum. “Se il Premier riterrà che su queste cose si possa trovare un buon compromesso, noi ci saremo. Se il Premier riterrà di respingere le nostre idee, faremo senza polemiche un passo indietro, magari a beneficio dei cd. responsabili. Dentro o fuori non è una questione di tattica, ma di contenuti. Se sui contenuti siamo d’accordo, si sta dentro. Se sui contenuti siamo lontani, è giusto che tocchi ad altri. Con una parola: noi facciamo politica, non populismo”. Richieste che difficilmente saranno accolte in toto, questo l’ex premier lo sa abbastanza bene, perché per Pd e M5S, oltre che per Conte, sarebbe una sconfitta ‘politica’ e un precedente a futuri ricatti.

Eppure Renzi inizia il post con toni bassi. “Ho chiesto un incontro al Premier. Nei giorni scorsi Conte si è rivolto con toni molto duri nei nostri confronti. E noi abbiamo risposto con decisione. E tuttavia ho fatto io il primo passo, vincendo l’orgoglio personale, perché la serietà viene prima delle ripicche personali. Ho chiesto di vederlo perché la partita si giochi in modo trasparente e diretto. E ho molto apprezzato il fatto che il Premier abbia comunicato di voler recarsi poi in Parlamento per proporre in quella sede l’Agenda 2023. Bene così: trasparenza.

Qui del resto non si gioca una partita personale, di simpatia o antipatia. Si gioca una partita politica, di contenuti. Ripeto ciò che sto dicendo da giorni, in tutte le sedi, pubbliche e private. L’Italia vive una fase di difficoltà che nei prossimi mesi potrebbe peggiorare. Occorre una svolta”. E poi il suo ultimo forse ultimatum al presidente del consiglio che lo relegherà all’opposizione. Ruolo che forse lo stesso Renzi reputa più opportuno in vista delle elezioni politiche che, a questo punto, non potranno più essere rinviate. Ma serviranno ancora mesi prima che questo evento si possa verificare e le carte in tavola potranno cambiare più volte.

 

 

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