epa08236370 A health worker disinfects an office in Daegu, South Korea, 22 February 2020. South Korea's prime minister declared the southeastern cities of Daegu and Cheongdo as 'special care zones' after a cluster of COVID-19 cases has been reported in the region in recent days. South Korea has so far reported 156 confirmed cases of contagion and currently accounts for the second largest number of infections outside mainland China. The novel coronavirus (SARS-CoV-2) outbreak, which originated in the Chinese city of Wuhan, has so far killed more than 2,000 people with over 77,000 infected worldwide, mostly in China. EPA/YONHAP SOUTH KOREA OUT

Coronavirus, contagio verso la fine: previsione dell’esperta

Buone notizie sul fronte coronavirus. La circolazione del Covid-19 potrebbe avere un arresto con l’arrivo del caldo, tra fine marzo e inizio aprile, e proseguire questa tendenza a maggio e giugno. La tregua tuttavia potrebbe finire con il ritorno di temperature basse a ottobre, con l’inizio della stagione influenzale. Lo ha spiegato all’Ansa la dottoressa Susanna Esposito, presidente dell’Associazione mondiale per le Malattie infettive e i Disordini immunologici.

“Ci attendiamo che la circolazione del virus veda progressivamente un calo, fino a sparire quasi completamente nei mesi di maggio e giugno. Però ci si aspetta anche che ricompaia”, ha dichiarto il medico, che è anche docente di Pediatria all’Università di Parma.

Il periodo di tregua tuttavia potrebbe aiutare la popolazione a “usare correttamente i dispositivi di protezione individuale, come le mascherine“.

L’esperta ha poi spiegato che “negli ultimi 20 anni abbiamo avuto tre epidemie gravi da coronavirus: Sars, Mers e ora la Covid-19. Ciò deve portare a sviluppare una terapia antivirale efficace per i casi gravi e anche allo sviluppo di un vaccino”.

Vaccino che “deve essere in grado di proteggere dai coronavirus che causano malattie gravi, mantenendo una protezione immunitaria persistente nel tempo e dimostrando efficacia nelle diverse fasce di età e nei pazienti con malattia di base”.

“Più il virus circola e si replica, più può andare incontro a mutazioni casuali che possono aumentarne   o ridurne l’aggressività, complicando lo sviluppo di un vaccino efficace”, ha concluso il medico, spiegando che avendo infettato molti esseri umani, una parte della popolazione potrebbe già essere immune, e il virus potrebbe iniziare a circolare in maniera diversa, magari diffondendosi di meno.

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