I dati Istat di gennaio sul lavoro non sorridono all’Italia. Secondo l’ultima rivelazione dell’Istituto di statistica, il 2020 si è aperto con 40mila occupati in meno rispetto a dicembre 2019. Numeri che confermano l’andamento altalenante del nostro sistema in questo periodo. La buona notizie, però, arriva dal confronto con lo stesso mese dell’anno precedente. In questo caso è stato registrato un aumento di 76mila unità. Una crescita che risente molto delle rivelazioni scorse anche se il calo avuto a gennaio preoccupa, e non poco, il Governo.
Per quanto riguarda il tasso di disoccupazione non si è avuto, almeno a gennaio, un particolare cambiamento. Rispetto a dicembre è rimasto stabile (9,8%) con una diminuzione di oltre mezzo punto percentuale rispetto all’anno precedente. Preoccupa, invece, la disoccupazione giovanile. Il mese appena trascorso è stato molto difficile per i ragazzi tra i 15 e i 24 anni con il tasso che ha raggiunto il 29,3% (+0,6% rispetto a dicembre). Anche in questo caso, però, dando uno sguardo al 2019 si registra un netto miglioramento -2,4%. Numeri che molto probabilmente potrebbero essere confermati o peggiorare visto l’impatto negativo del coronavirus.
I dati dell’Istat confermano un periodo difficile dell’economia italiana. La ripresa è stata solo provvisoria visto che nel 2020 la strada è iniziata in salita e si rischia di peggiorare visto l’impatto negativo del coronavirus. Il Governo è al lavoro per cercare di evitare di entrare in recessione. Nei prossimi giorni la maggioranza giallo-rossa dovrebbe approvare un decreto con una manovra da 3,6 miliardi di euro. Misura che ha provocato la reazione della destra con Matteo Salvini che parla di “aspirina”. Secondo il leader della Lega per contrastare il Coronavirus serve un piano da 50 miliardi di euro.