Coronavirus, primi due casi in Val d’Aosta. Eseguiti 30mila tamponi

Primi due probabili casi di Covid-19 in Valle d’Aosta, l’unica regione italiana rimasta finora esente dai contagi. I tamponi sono stati inviati all’Istituto superiore di sanità per la conferma. Lo ha comunicato la presidenza della Regione. Le persone risultate positive – si legge in una nota – manifestano sintomatologie lievi. I pazienti appartengono allo stesso nucleo familiare e sono stati individuati dopo aver contattato il medico di base, segnalando sintomi influenzali e indicando che uno di essi era stato nelle zone a rischio contagio.

I due pazienti, così come i loro nuclei familiari e le persone che sono state in stretto contatto con loro, sono stati sottoposti a misure di isolamento preventivo, con assistenza sanitaria e sorveglianza epidemiologica da parte del medico di igiene e sanità pubblica con il supporto del 118. Il Presidente della Regione, in stretto e costante raccordo con l’Unità’ di coordinamento per il Covid-19, ha coinvolto le autorità comunali per le procedure volte a garantire il rispetto e lo svolgimento del protocollo previsto per la gestione dei probabili casi.

”Ho appena firmato il Dpcm”. Lo ha detto ieri il premier Giuseppe Conte in conclusione del terzo tavolo con le parti sociali. Tra le misure contenute nel decreto del presidente del Consiglio c’è la chiusura in tutta Italia di scuole e università fino al 15 marzo. Stop alle attività didattiche

Scuole e università chiuse in tutta Italia, fino a metà marzo. Il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha comunicato la decisione presa dal consiglio dei ministri dopo aver ricevuto la valutazione del comitato tecnico-scientifico: “Abbiamo deciso prudenzialmente di sospendere le attività  didattiche fuori dalla zona rossa fino al 15 marzo a partire da domani. Abbiamo aspettato anche il parere del Comitato tecnico scientifico e abbiamo deciso prudenzialmente, visto che la situazione epidemiologica cambia velocemente, di sospendere le attività didattiche fino al 15 marzo. So che è una decisione d’impatto. Spero che gli alunni tornino al più presto e mi impegno perché il servizio pubblico essenziale, seppur a distanza, venga fornito ai nostri studenti”.

Le assenze maturate dagli studenti che per qualche motivo non potranno seguire un’eventuale didattica a distanza “non sono computate ai fini della eventuale ammissione ad esami finali nonché ai fini delle relative valutazioni”. Lo prevede la bozza di Dpcm sulle iniziative contro il coronavirus in tutta Italia.

Nelle Università fuori dalla zona rossa il Dpcm a cui lavora il governo prevederà la sola sospensione delle attività didattiche. Lo ha detto il ministro Elena Bonetti parlando con i cronisti a Montecitorio.

“Siamo consapevoli dell’impatto che una misura come la chiusura delle scuole potrà avere sui nuclei familiari e sul Paese, per questo ci stiamo muovendo con la massima celerità e determinazione a tutela dei lavoratori pubblici e privati. E’ in fase di definizione una norma che prevede la possibilità per uno dei genitori, in caso di chiusura delle scuole, di assentarsi dal lavoro per accudire i figli minorenni. Ne ho già parlato con il Ministro Gualtieri e gli altri Ministri competenti: faremo tutto quello che è necessario per venire incontro ai bisogni dei cittadini e delle famiglie e per ridurre al massimo i disagi”. Lo dice il Vice  Ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli.

“In questo momento siamo concentrati ad adottare tutte le misure per ottenere o un effetto di contenimento diretto del virus o di ritardo della diffusione”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, parlando a Palazzo Chigi. “Abbiamo delle strutture ospedaliere che, per quanto eccellenti ed efficienti, rischiano di andare in sovraccarico, abbiamo un problema con la terapia intensiva e sub intensiva se la crisi esponenziale dovesse proseguire”, ha sottolineato Conte.

Sono 295 i malati con il coronavirus ricoverati in terapia intensiva, 66 in più rispetto al giorno precedente. Il dato è stato fornito ieri dal commissario Angelo Borrelli nel corso del quotidiano appuntamento con la conferenza stampa nella sede della protezione civile.

Negli ospedali ci sono 1.346 ricoverati con sintomi mentre 1.065 sono in isolamento domiciliare. Dai dati della Protezione Civile emerge che sono 1.497 i malati in Lombardia, 516 in Emilia Romagna, 345 in Veneto, 82 in Piemonte, 80 nelle Marche, 31 in Campania, 21 in Liguria, 37 in Toscana, 27 nel Lazio, 18 in Friuli Venezia Giulia, 16 in Sicilia, 7 in Puglia, 7 in Abruzzo, 5 in Trentino, 3 in Molise, 9 in Umbria, uno in provincia di Bolzano, in Calabria, 2 in Sardegna e uno in Basilicata. L’unica regione che al momento non ha avuto casi di Coronavirus in Italia resta dunque la Valle d’Aosta.

Le vittime sono 73 in Lombardia (18 in più di ieri), 22 in Emilia Romagna (+4), 6 in Veneto (+3), 4 nelle Marche (+2), una in Liguria e Puglia Complessivamente sono finora 3.089 i contagiati dal coronavirus, comprese le vittime e le persone guarite. Quanto ai tamponi, ne sono stati eseguiti 29.837, dei quali oltre 25mila in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto.

Sono 276 i guariti da coronavirus in Italia, 116 in più rispetto a ieri. L’aumento è del 72,5%, il maggiore registrato negli ultimi giorni.

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