Il governo approva dopo un Consiglio dei ministri di tre ore un unico decreto legge con le misure per la sanità e la giustizia.
Il piano di emergenza per far fronte all’emergenza sanitaria legata all’epidemia del Coronavirus consentirà da un lato assunzioni di 20mila tra medici, infermieri e operatori, ma anche la possibilità affidata alla Protezione civile di requisire materiali sanitari e strutture per far fronte a carenze di materiali o posti letto. Il provvedimento prevede l’assunzione di specializzandi e il ritorno in corsia di medici pensionati. Inoltre introduce incentivi per la produzione delle mascherine e di altri materiali per il contenimento del virus. Per potenziare i reparti di terapia intensiva sono in arrivo 5mila impianti di ventilazione assistita.
La giustizia si ferma per il coronavirus fino al 31 maggio. Uno stop di due mesi e mezzo, il più lungo deciso finora dal governo. A mettere il sigillo è il decreto del ministro Alfonso Bonafede che impone restrizioni a tribunali e procure in tutt’Italia. La soluzione più drastica riguarda la sospensione e il rinvio di tutte le udienze civili, penali e amministrative considerate meno urgenti fino a fine maggio, cui si accompagna un inevitabile stop ai termini di prescrizione e decadenza dei diritti. Unica eccezione le udienze di convalida di arresti e fermi, le cause relative ai minori e a tutte quelle situazioni in cui il rinvio potrebbe porre a serio rischio l’incolumità e gli interessi dei soggetti coinvolti. “Da domani per due settimane ci sarà la sospensione feriale degli uffici giudiziari. Dal 23 marzo sarà possibile per i vertici degli uffici giudiziari rinviare le udienze non urgenti. Possibili anche le videoconferenze per le udienze”, ha spiegato il Guardasigilli.
Tra oggi e domenica il presidente del Consiglio firmerà molto probabilmente un nuovo Dpcm contenente le indicazioni sulle nuove zone rosse. Una di queste potrebbe essere quella della Bergamasca – nel capoluogo sono risultati positivi anche il prefetto e il questore – che ricade sotto i comuni dei Nembro e Alzano Lombardo, un’area dove vivono 25mila cittadini. E il governo dovrà anche decidere se prolungare o meno l’isolamento delle aree già in quarantena. “Stiamo valutando una serie di misure da prendere in generale nella regione, come nelle altre zone a rischio”, ha detto il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro auspicando che vengano valutate delle misure sanzionatorie per chi viola la quarantena o le regole sanitarie diffuse in questi giorni. “Non è una bravata – ha detto – stiamo studiando eventuali conseguenze per un atto di questo tipo”.