Il presidente del Consglio Giuseppe Conte (2D)presiede a Palazzo Chigi il vertice di maggioranza sulla manovra, Roma, 5 dicembre 2019. ANSA/FILIPPO ATTILI UFFICIO STAMPA PALAZZO CHIGI +++NO SALES EDITORIAL USE ONLY +++

Giustizia ferma fino al 31 maggio. 20mila nuovi assunti nella sanità

Il governo approva dopo un Consiglio dei ministri di tre ore un unico decreto legge con le misure per la sanità e la giustizia.

Il piano di emergenza per far fronte all’emergenza sanitaria legata all’epidemia del Coronavirus consentirà da un lato assunzioni di 20mila tra medici, infermieri e operatori, ma anche la possibilità affidata alla Protezione civile di requisire materiali sanitari e strutture per far fronte a carenze di materiali o posti letto. Il provvedimento prevede l’assunzione di specializzandi e il ritorno in corsia di medici pensionati. Inoltre introduce incentivi per la produzione delle mascherine e di altri materiali per il contenimento del virus. Per potenziare i reparti di terapia intensiva sono in arrivo 5mila impianti di ventilazione assistita.

La giustizia si ferma per il coronavirus fino al 31 maggio. Uno stop di due mesi e mezzo, il più lungo deciso finora dal governo. A mettere il sigillo è il decreto del ministro Alfonso Bonafede che impone restrizioni a tribunali e procure in tutt’Italia. La soluzione più drastica riguarda la sospensione e il rinvio di tutte le udienze civili, penali e amministrative considerate meno urgenti fino a fine maggio, cui si accompagna un inevitabile stop ai termini di prescrizione e decadenza dei diritti. Unica eccezione le udienze di convalida di arresti e fermi, le cause relative ai minori e a tutte quelle situazioni in cui il rinvio potrebbe porre a serio rischio l’incolumità e gli interessi dei soggetti coinvolti. “Da domani per due settimane ci sarà la sospensione feriale degli uffici giudiziari. Dal 23 marzo sarà possibile per i vertici degli uffici giudiziari rinviare le udienze non urgenti. Possibili anche le videoconferenze per le udienze”, ha spiegato il Guardasigilli.

Tra oggi e domenica il presidente del Consiglio firmerà molto probabilmente un nuovo Dpcm contenente le indicazioni sulle nuove zone rosse. Una di queste potrebbe essere quella della Bergamasca – nel capoluogo sono risultati positivi anche il prefetto e il questore – che ricade sotto i comuni dei Nembro e Alzano Lombardo, un’area dove vivono 25mila cittadini. E il governo dovrà anche decidere se prolungare o meno l’isolamento delle aree già in quarantena. “Stiamo valutando una serie di misure da prendere in generale nella regione, come nelle altre zone a rischio”, ha detto il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro auspicando che vengano valutate delle misure sanzionatorie per chi viola la quarantena o le regole sanitarie diffuse in questi giorni. “Non è una bravata – ha detto – stiamo studiando eventuali conseguenze per un atto di questo tipo”.

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