Il campionato di serie Serie A potrebbe ripartire sabato 2 maggio e concludersi il 30 giugno. Le prime gare dovrebbero giocarsi sempre a porte chiuse mentre il finale di campionato sarebbe aperto ai tifosi. E’ questo il progetto cui starebbe lavorando la Lega di serie A. Per ora il mondo del calcio fermo fino al 3 aprile e dovrebbe ripartire il giorno dopo ma, considerando lo stato attuale delle cose, sembra proprio impossibile. Così come diventa difficile far giocare le gare, sempre a porte chiuse, dalla metà di aprile. Dunque si pensa già a maggio anche se tutto dipende dalla decisione della Uefa di rinviare Euro 2020: una decisione quasi obbligata perché le Leghe europee potrebbero salire sull’Aventino e non autorizzare i calciatori a disputare il torneo. Il calcio del Vecchio Continente è fermo quasi ovunque, si gioca solo in Serbia. In Italia Juventus, Inter, Samp, Verona, Fiorentina e Udinese sono in quarantena per due settimane e nove calciatori sono risultati positivi al Covid-19. Impossibile per i club italiani partecipare alla competizione europea anche perché potrebbero registrarsi altri casi di positività tra gli atleti che obbligherebbe le società di calcio a mettere in quarantena tutta la rosa. Da queste considerazione emerge la possibilità di ritornare in campo il 2 maggio dando la possibilità ai calciatori di allenarsi già da prima di Pasqua per essere pronti, poi, a scendere in campo. Una possibilità ‘avallata’, momentaneamente e sempreché il contagio del coronavirus si arresti, anche dai medici della Serie A che “in modo unanime, consigliano di non riprendere l’attività fino a netto miglioramento dell’emergenza Covid 19. In considerazione della grave evoluzione dell’infezione Covid-19 nel mondo –si legge nella nota-, vista l’emergente diffusione dei contagi anche all’interno del calcio e del personale sanitario a esso dedicato e del progressivo aggravamento della situazione che sta coinvolgendo il Sistema sanitario nazionale, i medici della Serie A esprimono forte preoccupazione circa la tutela della salute dei propri tesserati qualora venissero ripresi a breve gli allenamenti e promosse altre attività di aggregazione”.
Lunedì i vertici del calcio italiano si riparleranno per discutere sul futuro del calcio italiano che, soprattutto in questo contesto, gravita solo attorno all’aspetto economico.