Banche chiuse, Abi boccia i sindacati. Da Unicredit a Sanpaolo, le nuove regole

Lo hanno chiesto a gran voce, ma non l’hanno ottenuto. I sindacati hanno chiesto a favore dei bancari d’Italia la chiusura totale degli sportelli bancari su tutto il territorio nazionale per 15 giorni, garantendo esclusivamente i servizi on line e l’operatività tramite Atm. Ma l’Abi ha detto no.

La risposta dell’Abi ai sindacati

Il comitato esecutivo dell’Abi ha approvato unanimemente un documento in cui di fatto conferma la priorità della tutela della salute delle persone interessate, lavoratrici/lavoratori e clienti, per garantire la quale si stanno adottando anche misure ulteriori rispetto a quanto necessario per adempiere alle disposizioni delle autorità. Ma non la chiusura delle filiali, decisione che viene eventualmente demandata alle singole banche.

Nel documento, di fatto una lettera del Presidente Antonio Patuelli ai segretari generali FABI, FIRST-CISL, FISAC-CGIL, UILCA, Unità Sindacale Falcri Silcea Sinfub, l’Abi ha spiegato che la situazione nelle aree caratterizzate da un elevatissimo livello di contagio, pur senza essere qualificate come “zone rosse”, richiedono l’adozione di misure straordinarie ed eccezionali per la tutela delle persone “con il massimo senso di responsabilità”.

Quando si può andare in banca e come fare

In aggiunta ai piani in corso di realizzazione di riduzione dell’operatività delle reti fisiche correlati all’emergenza sanitaria, le banche, oltre ad aiuti concreti,  si impegnano quindi ad adottare tutte le misure idonee a limitare l’accesso alle filiali da parte di clientela ai soli casi delle operazioni urgenti non realizzabili attraverso i canali remoti e gli sportelli automatici che offrono amplissime operatività, così da poter ridurre ulteriormente e drasticamente la presenza di persone all’interno delle stesse e ridurre il rischio di contagio.

Nel contempo il personale presente, nel rispetto di tutte le prescrizioni igieniche sanitarie, assicurerà alla clientela l’erogazione dei servizi essenziali che non possono essere soddisfatti attraverso i canali “remoti” e gli sportelli automatici, attraverso anche l’attenta gestione del relativo accesso fisico alla filiale.

Ribadito anche l’invito a utilizzare per quanto possibile, oltre ai servizi online, i bancomat posti all’esterno delle filiali. Per le inderogabili esigenze che richiedono di recarsi comunque in filiale, l’invito è a telefonare prima alla propria banca per ricevere tutto il supporto necessario.

Le nuove regole delle banche

Tra le diverse banche, Unicredit ha predisposto la chiusura del 70% delle filiali su tutto il territorio nazionale. Impossibile effettuare versamenti di assegni sugli sportelli Atm, perché in filiale manca il personale che possa controllarne la validità. Intesa Sanpaolo ha scelto invece l’orari ridotto: apertura quotidiana la mattina per le filiali più grandi, a giorni alterni per quelle di medie dimensioni e chiuse quelle minori.

Banco Bpm ha chiuso 500 filiali e per altre 850 ha stabilito la turnazione del personale. Monte dei Paschi di Siena tiene aperte le filiali nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì, ad esclusione delle Filiali Paschi Valore Top che manterranno l’apertura giornaliera, con apertura al pubblico la mattina. Pomeriggio nessun accesso consentito alla clientela.

Ubi mantiene aperte le filiali con più di 10 dipendenti secondo il normale orario, quelle con meno di 10 dipendenti osservano la chiusura pomeridiana e restano aperte fino alle 12:50 (filiali con -10 dipendenti), altre ancora vengono temporaneamente chiuse.

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