Coronavirus, nel Milanese la spesa è a carte di identità alterne

Il Coronavirus cambia le abitudini degli italiani, costretti a restare a casa il più possibile per evitare il diffondersi del contagio.

La maggior parte dei cittadini esce dalla propria abitazione solo per fare la spesa, un’attività diventata ancor di più in un momento di difficoltà. Andando al supermercato si rischia di creare assembramenti con code lunghissime fuori dagli esercizi che, in molti casi, non permettono di rispettare le distanze di sicurezza.

Un comune in Lombardia, al fine di salvaguardare la salute dei propri abitanti durante l’emergenza Coronavirus, ha emanato un’ordinanza speciale che riguarda la spesa nei supermercati. Si tratta di Cerro Maggiore, in provincia di Milano.

Il sindaco Giuseppina Berra ha firmato l’ordinanza che permette ai cittadini di Cerro Maggiore di fare la spesa solamente a carte d’identità alterne. Come funziona il provvedimento? Nei giorni pari possono recarsi al supermercato solamente le persone munite di un documento con un numero pari. Negli altri giorni, invece, possono farli i restanti cittadini che hanno un documento con un numero dispari.

Il rispetto di questa ordinanza è stato affidato alla polizia locale. La scelta è stata presa da parte del sindaco Giuseppina Berra perché Cerro Maggiore conta 15.200 abitanti e un solo supermercato all’interno del suo territorio. Le file all’esterno dell’esercizio sono sempre troppo lunghe e bisognava escogitare qualcosa per salvaguardare la salute di tutti.

L’ordinanza resterà in vigore almeno fino al 15 aprile: i contravventori che non rispetteranno le regole saranno puniti con una multa di 150 euro. La scelta adottata dal comune di Cerro Maggiore in provincia di Milano ha già iniziato a dare i suoi frutti.

Durante i primi due giorni in cui l’ordinanza della spesa a documenti alterni è entrata in vigore, circa la metà della popolazione ha avuto un ulteriore incentivo a restare a casa. Il provvedimento prevede, inoltre, che i cittadini possano andare a fare la spesa nei comuni limitrofi.

A Cerro Maggiore, infatti, non ci sono tutti gli esercizi: all’interno del territorio comunale manca un fruttivendolo e non esistono negozi specializzati nella vendita di prodotti per celiaci. Molti cittadini hanno segnalato al comune queste problematiche e l’Amministrazione si è mossa per andare incontro alle loro esigenze.

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