European Commission President Ursula Von Der Leyen gives a joint press conference with (not pictured) European Council President Charles Michel after a video conference of the European Council on EU action on Coronavirus, COVID-19, at the European Council, Brussels, Belgium, 17 March 2020. ANSA-ARCHIVIO/STEPHANIE LECOCQ

Coronabond, von der Leyen gela l’Italia: “Solo uno slogan, non ci stiamo lavorando”

L’Italia continua a cercare la sponda europea per affrontare la crisi più severa dal Dopoguerra, ma i segnali che arrivano sono tutt’altro che rassicuranti. Doccia gelata ieri dopo le parole della Presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen che in un’intervista a Dpa ha liquidato il dibattito sui Coronabond (già bocciato  da Germania e dal fronte dei Paesi nordici che si sono messi di traverso) come “slogan”.

“Dietro c’è la grande questione delle garanzie. E su questo le riserve della Germania come di altri paesi sono giustificate”, ha aggiunto sottolineando che, proprio per questa, non si sta lavorando in questa direzione. Affermazioni che sono subito arrivate a Roma, provocando l’immediata reazione da parte di Conte e Gualtieri, impegnati ieri nell’ennesima conferenza stampa per fare il punto sull’emergenza Coronavirus e sui nuovi interventi messi in campo dal Governo.

“Non abbiamo fatto una proposta alla Commissione, ma all’Eurogruppo per elaborarla. C’è un dibattito in corso. Ma qui c’è un appuntamento con la storia e tutti devono essere all’altezza”, ha detto il Presidente del Consiglio.

Ancora più netta la posizione del Ministro dell’Economia che definisce “sbagliate” le parole di Von Der Leyen sui Coronabond. Quella indicata nella lettera dei nove capi di Stato europei “è la risposta più adeguata per uno shock simmetrico sull’economia e tutti devono essere all’altezza della sfida, anche la presidente della commissione europea”, dice Gualtieri che qualche giorno fa aveva sostenuto che proprio “per massimizzare l’efficacia di questi interventi e assicurare coesione e convergenza tra i Paesi, essi dovrebbero essere sostenuti da una piena condivisione del rischio anche attraverso l’emissione di strumenti di debito comune”.

Al termine della giornata è arrivata la mezza retromarcia della von der Leyen, tornata a ribadire che tutti gli strumenti sono sul tavolo.

La tensione resta altissima e mai come ora l‘Unione Europea rischia di sgretolarsi. Un assaggio dello scontro c’era stato lo scorso 26 marzo quando  durante il Vertice UE, quando Italia e Spagna, i Paesi più colpiti dall’emergenza Coronavirus, avevano respinto le conclusioni chiedendo un salto di qualità negli interventi di sostegno alle economie europee.

In particolare, il Presidente del Consiglio italiano aveva dato 10 giorni all‘Europa per “battere un colpo” e trovare una soluzione in grado di rispondere in maniera incisiva alla crisi senza precedenti, attualmente in corso.

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