‘Ci giochiamo la partita questa settimana, che sarà una settimana cruciale. L’isolamento sociale e lo stare in casa hanno dimostrato di essere misure che hanno funzionato, ed aiutato a rallentare la velocità del contagio, per questo sto preparando un’ordinanza per rinnovare per alcuni giorni le restrizioni in vista del picco che come previsto dovrebbe essere per il 15 aprile’, annuncia il presidente del Veneto, Luca Zaia.
Il governatore ha parlato anche di una ‘patente’ per chi ha sconfitto il virus, ed è diventato negativo. E’ il progetto a cui stiamo pensando per un rientro graduale alla normalità, dopo che sarà finita l’emergenza. Perché dobbiamo pensare ad un ‘soft landing’ e il rientro alla normalità sarà appunto graduale”.
In seguito i test sierologici potranno essere estesi a tutti gli altri: ‘Pensate ai lavoratori che posso avere la certificazione perché da immunizzati posso andare via tranquilli. Siamo arrivati a quota 105.784 tamponi e sono già arrivati i primi 10mila test rapidi: entro il fine settimana o al massimo lunedì dovremmo avere il totale di 700mila test. Abbiamo un contingente di almeno 6-7 mila tamponi fermi in attesa di analisi: abbiamo dovuto frenare in laboratorio in quanto c’è un accumulo di tamponi, soprattutto su Padova’.
Il governatore ha poi parlato delle misure restrittive in atto, affermando che i veneti ci stanno dando una grande mano: ‘Abbiamo uno studio fatto con i traccianti delle compagnie telefoniche che fa emergere che abbiamo avuto il 55% di transiti in meno intraregionali. Abbiamo ridotto della metà la possibilità di contagio delle persone’.
Zaia ha detto inoltre di aver chiesto maggiore elasticità alle forze dell’ordine riguardo le multe: ‘Ho scritto a tutti i prefetti perchè non siamo assolutamente convinti che chi è fuori di casa nel raggio di 200 metri deve essere multato semplicemente perché è uscito a prendere una boccata d’aria’.
“Lo dice l’ordinanza ministeriale, lo diciamo noi con la nostra ordinanza più restrittiva e quindi anche se è considerato un futile motivo respirare l’aria fuori, per me non lo è, ci vuole anche un po’ di elasticità”.
Diverso è – spiega Zaia – se trovi a 200 metri da casa un campetto dove hanno organizzato una partita di pallone. Quindi assembramenti zero ma se una persona esce nel raggio di 263 passi da casa per prendere una boccata d’aria si può fare.
A “La vita in diretta” su Rai1 Zaia ha poi ricordato l’importanza dei tamponi, “fondamentale” in Veneto, “perché ci ha permesso di isolare i cittadini positivi asintomatici”.
“Basti pensare all’esempio di Vo’, il primo focolaio in regione. Sono stato attaccato un po’ da tutti perchè lì ho deciso di fare il test a tutti i 3.000 residenti. Però quel test invece è stato illuminante. Ci ha insegnato – ha spiegato – che bisogna trovare i positivi asintomatici, bisogna isolarli, e dopo l’isolamento questi si negativizzano, il che promette di non avere un contagio a catena esponenziale”.
Arianna Manzi