Sembra essere ormai alle porte la ‘fase 2’ dell’emergenza coronavirus. E per questo il Governo sta lavorando per capire come e quando allentare le misure. Come riportato dal Corriere della Sera, il ritorno alla normalità sarà graduale con una suddivisione delle aperture tra aprile e inizio maggio per non rischiare assembramenti durante i ponti della Festa della Liberazione e quella dei Lavoratori.
Il Governo sta cercando di mettere nero su bianco un calendario con il prossimo dpcm che potrebbe vedere qualche apertura.
Le prime ad aprire dovrebbero essere le aziende. Il Governo consiglia, dove possibile lo smart working, ma in caso di rientro in sede è obbligatorio il metro di distanza e viene richiesto di mettere a disposizione dei dipendenti mascherine i guanti.
Per i negozi e i ristoranti il discorso è molto diverso. Il via libera dovrebbe arrivare tra fine aprile e inizio maggio con tutte le attività che dovranno mantenere obbligatoriamente il metro di distanza. Per quanto riguarda l’attività di ristoro si pensa ad un distanziamento di due metri per consentire anche il passaggio dei camerieri nelle sale.
Cinema e teatri dovranno prevedere un ingresso scaglionato e una distanza tra chi si siede in platea superiore a un metro. Da valutare la riapertura di piscine, palestre, centri sportivi e centri benessere. Difficile il via libera a discoteche e concerti mentre i parrucchieri e barbieri potrebbero alzare le saracinesche nei prossimi giorni rispettando un metro di distanza e, soprattutto, l’obbligo delle prenotazioni.
Il Governo è pronto ad entrare nella ‘Fase 2’ con la speranza di avere un indice di contagio tra lo 0,7 e lo 0,5. In questo momento siamo intorno all’1 e per questo si pensa di iniziare a scaglionare le aperture da dopo Pasqua. Ma a dettare i tempi, come sempre, è il coronavirus.
“L’orizzonte temporale resta quello del 13 aprile come annunciato dal presidente del consiglio. Ogni decisione sulle misure restrittive e sull’eventuale ‘fase 2’ spetterà dunque al governo che, come sempre, si avvarrà delle indicazioni del comitato tecnico-scientifico”, dice il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli precisando il concetto espresso in radio. “Nell’intervista ho chiaramente detto di non voler dare date e ho ribadito ancora una volta che l’inizio della nuova fase dipenderà dai dati e dall’analisi degli scienziati”.
Arianna Manzi