Coronavirus: telemonitoraggio per medici contagiati

Il Centro Cardiologico Monzino, dall’inizio di aprile, ha messo a disposizione la sua Centrale di Telemedicina per il telemonitoraggio domiciliare, clinico e strumentale, del proprio personale sanitario positivo per il virus, con l’obiettivo di contribuire agli enormi sforzi del sistema regionale e dei Medici di Famiglia nell’assistenza a casa dei malati Covid. L’iniziativa e’ una delle attivita’ sostenute da una importante donazione di un gruppo di privati, voluta dalla famiglia Monzino. “La Telemedicina del Monzino e’ attiva da oltre 20 anni sul territorio e vanta la piu’ ampia esperienza nazionale nella gestione domiciliare dei pazienti con patologia cardiaca – spiega il Professor Gianluca Polvani, Direttore Unita’ 2 della Cardiochirurgia e Direttore del Servizio Telemedicina -. Perche’ non utilizzare questo importante valore aggiunto del Monzino nell’emergenza coronavirus, offrendo una soluzione innovativa a uno dei problemi piu’ gravosi per ATS, che e’ appunto la gestione dei malati Covid 19 a domicilio? Sappiamo che, malgrado l’impegno di tutti gli attori coinvolti, il controllo e l’assistenza specifica per ogni singolo malato risulta impossibile”.

“Noi abbiamo deciso allora di farci carico del nostro personale affetto dal virus – spiega Polvani -. Si tratta di un primo passo, con una finalita’ a piu’ ampio respiro. Pensiamo infatti che la telemedicina possa essere la risposta alla gestione in ambito domiciliare dei malati Covid”. Il Centro Cardiologico e’ stato identificato dalla Regione Lombardia come hub sia per la cardiologia interventistica che per la cardiochirurgia, con l’obiettivo primario di rendere l’istituzione il piu’ possibile Covid-free, a tutela dei pazienti cardiopatici. “Ma il coronavirus non legge le indicazioni regionali – continua Polvani – ed e’ cosi’ imprevedibile che difficilmente puo’ essere contenuto attraverso delle norme generali di comportamento, per quanto ben studiate.” “Per limitare e gestire al meglio il contagio – dichiara Luca Merlino, Direttore Generale -, nel rispetto delle indicazioni regionali, abbiamo messo a punto una nostra organizzazione interna specifica, che ci ha permesso di isolare in un solo reparto i pazienti infettati, lasciando gli altri Covid-free. Con l’attento uso dei dispositivi di protezione siamo riusciti inoltre a contenere al 7% il contagio del personale, tra medici, infermieri e tecnici. Va sottolineato che questo dato e’ piu’ basso della media di altri ospedali paragonabili, vale a dire centri con un Pronto Soccorso e con Reparti Covid. Attualmente i dipendenti Monzino monitorati a domicilio sono 63”.

Il telemonitoraggio viene effettuato utilizzando tecnologie sviluppate dal Monzino, come l’app scaricabile sul proprio telefono, nella quale il paziente scrive giornalmente una serie di dati clinici fondamentali per comprenderne l’evoluzione clinica. I dati vengono costantemente analizzati in Centrale, che a sua volta contatta almeno due volte al giorno i dipendenti malati, valutandone l’andamento clinico, indicando o integrando la terapia esistente, organizzando una serie di accertamenti diagnostici mirati e con un costante “contatto umano virtuale”, che aiuta il paziente e la sua famiglia a non sentirsi abbandonati e soli. Per il grande valore che l’aspetto psicologico rappresenta, il sistema di monitoraggio domiciliare ha stretto una collaborazione con la Divisione di Psicologia, diretta dalla Prof. Gabriella Pravettoni. “I nostri studi dimostrano che il 98% di medici e infermieri impegnato nell’emergenza coronavirus vive un disastro psicologico per lo stress e la paura costante. – commenta Pravettoni – Dobbiamo e possiamo evitare che a questo si aggiunga il senso di abbandono causato dall’ isolamento, quando loro stessi diventano malati Covid.” Tutte le decisioni sono comunicate e condivise con il MMG del dipendente stesso. “I risultati fino ad ora ottenuti sono stati eccellenti, sia in termini clinici che di soddisfazione dei pazienti trattati, tant’e’ che stiamo estendendo il servizio anche a tutti i dipendenti malati di Covid dell’Istituto Europeo di Oncologia” conclude Polvani.

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