Coronavirus, prove di spiagge aperte in Salento: la soluzione

Niente cabine in plexiglass ma aree delimitate. Questa è la soluzione che arriva dal Salento per assicurare un’estate di mare e soprattutto di clienti alle località balneari. In attesa di capire come sarà nel dettaglio la fase 2 nelle ultime settimane si parla tanto della possibilità di garantire il mare e i aprire le spiagge. Ma come? Da Porto Cesareo arriva l’idea che potrebbe dare una speranza per una bella stagione al sole anche se non mancano i dubbi della gente.

I box in plexiglass non convincono. Nei giorni scorsi un’azienda del settore aveva progettato la possibilità di contingentare le spiagge delimitando gli spazi con dei box in plexiglass  che permetterebbero di rispettare il distanziamento sociale che verosimilmente sarà necessario, se non obbligatorio, anche nei prossimi mesi. Soluzione che ha fatto storcere il naso  ai più, sia per una questione di praticabilità, comodità che di pericolo di possibili insolazioni dovute ai raggi solari acuiti attraverso il plexiglass.

Arriva dalla Puglia una possibile soluzione. Il Lido Bacino Grande di Porto Cesareo, ha fatto alcune prove tecniche in spiaggia. Gli spazi dovrebbero essere delimitati con picchetti e corde per un totale di 10 metri quadrati a ombrellone. Una sorta di recinto dunque che la CNA balneari Puglia sta sperimentando approfittando dei lavori autorizzati dalla presidenza della Regione per pulire e sistemare gli arenili.

Dubbi social. Come nel caso dei box in plexiglass la gente è ancora dubbiosa sulla reale fattibilità, non solo dell’idea ma della sua praticità. Ad esempio una mamma si chiede: “Ma sono due mesi che ci dicono quello che si può e quello che non si può, mettono addirittura in dubbio il ritorno a scuola a settembre però è una settimana che cercano di convincerci di portare i bambini al mare e costringerli a stare chiusi in uno spazio limitato. L’assurdo totale”.

E ancora: “Ma prove di cosa? Come pensate di regolare l’accesso al mare  e i comportamenti dei bagnanti che soffiano il naso e sputano in acqua? Ma di cosa stiamo parlando???”; “Ma non se ne parla proprio. Del resto io covid è un virus che si trasmette con l’aria è la distanza è solo raccomandata ma nessuno sa davvero qual è quella giusta. Giusto un pazzo andrebbe a mare in simili condizioni. Con i bambini poi sarebbe una follia ancora più grande. No grazie!”.

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