Ovviamente tutti, nel mondo giornalistico, affermano che Feltri deve essere sanzionato duramente dall’Ordine dei Giornalisti: ‘I suoi continui attacchi volgari ai meridionali non hanno nulla a che vedere con la libertà di esprimere le proprie opinioni ma sono una vera e propria istigazione all’odio razziale’.
È competente quello del luogo dove il giornalista è iscritto, ovvero nel caso specifico quello della Lombardia, che naturalmente deve essere attento sempre nelle sue pronunce alle libertà garantite dall’art. 21 della Costituzione, anche se sottolineo il principio di non discriminazione insito nell’art.3 noto per sancire l’uguaglianza, e ai giuristi indicherei la strada della valutazione della cosiddetta legge Mancino. È lo stato diritto che dal 2012 ha voluto la separazione dei poteri anche nell’ambito degli ordini professionali. Con chi giudica nessuno può interferire.
Sarebbe come chiedere conto a un Presidente del consiglio dell’azione, dell’omissione o della fondatezza della pronuncia di un magistrato. Non si può fare. Posso solo chiedere scusa a mio nome e a quello della stragrande maggioranza di colleghi che hanno lo stesso tesserino di Feltri, per il reiterato atteggiamento di vacua ostilità. Lo trovo indegno ma mi adeguo e amo Milano come Napoli, di cui sono sempre rimasto orgoglioso cittadino. Con Luciano e Renato accendiamo le due candeline nel silenzio dell’ascensore, come nel film, distanti dal rumore di Vittorio’.
La risposta del presidente Verna espone, ed in modo smagliante, la competenza culturale e signorile che gli è propria, come è propria di tutto il popolo napoletano. A me fa ridere Feltri che pur di indossare il cilindro tenta di riacquistare la notorietà, ormai smarrita, attraverso insulti e malevolenza. Insulti e malevolenza che sono maleodoranti, come è maleodorante il suo sgabello fatto di eiezioni.
‘Nel rispetto della differenza di opinioni una libreria non dovrebbe prendere posizione ma, questa volta, ci sentiamo di fare una doverosa eccezione. Il signore (Vittorio Feltri) con questo notevole curriculum non troverà più posto nei nostri scaffali e abbiamo provveduto a restituire le pochissime copie ordinate, rimaste per altro invendute, della sua ultima fatica editoriale’, cosi’ Fabio Saraceno, titolare della storica libreria Ave di Reggio Calabria, frequentata in passato dallo scrittore Corrado Alvaro, dopo le affermazioni del direttore di Libero, Feltri, che nel corso di una trasmissione televisiva su Rete4, come detto, ha definito i meridionali come ‘inferiori’.
La protesta del libraio si aggiunge a quella di tanti altri. Il tam tam sulla rete ha veicolato il messaggio dappertutto e sono diversi gli edicolanti che hanno deciso di aderire allo ‘sciopero’, rifiutandosi di vendere il quotidiano.
Da sottolineare la retromarcia di Feltri che su twitter scrive: ‘Mi pare del tutto evidente che il Sud e la sua gente siano economicamente inferiori rispetto al Nord. Chi non lo riconosce è in malafede. L’antropologia non c’entra con il portafogli. Noto ancora una volta che le mie affermazioni vengono strumentalizzate in modo indegno’. Peccato che per parlare abbia usato il media televisivo che azzera a piè pari le sue scuse.
Voglio chiudere questo articolo usando la parole del Governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca: ‘Vi ho parlato del nuovo ospedale covid che realizziamo in 10 giorni. Anche questo sarà un simbolo della capacità amministrativa e della concretezza che abbiamo messo in campo in queste settimane. Abbiamo verificato un fatto di cui io sono convinto da sempre: quando abbiamo problemi seri da affrontare, le bandiere di partito non contano niente. Contano solo la capacità amministrativa, la capacità di organizzazione, la tenacia, quel tanto di passione civile di cui hanno dato prova migliaia di medici, di infermieri, di sanitari, di associazioni di volontariato, di persone impegnate nel trasporto pubblico e nei supermercati. Contano il sistema di valori, il sentirsi umani. E’ tanto difficile questa cosa? E cioè capire che sono fondamentali i valori, al di là di tutte le distinzioni, quando hai davanti ai tuoi occhi la morte, la tragedia, le decine di camion dell’Esercito che trasportano centinaia di bare, quando hai queste esperienze che non possono non segnarti dentro? L’essere umani, il sentirsi umani, nel senso di appartenenza a una unica grande comunità e a una unica grande famiglia. Mi auguro che la fase due sia segnata da questi valori, da questa nuova consapevolezza delle cose importanti e delle cose non importanti nella vita degli esseri umani’. La dovrebbe leggere, e con attenzione, Vittorio Feltri…
Roberto Cristiano