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Zaia dichiara guerra al governo: le mie ordinanze non sono sovversive, non le ritiro

Il governatore del Veneto Luca Zaia è convinto che nella sua regione il rigore possa essere allentato da subito. E non si ferma dinanzi alle reprimende che arrivano da Roma, anzi rivendica la bontà delle sue ordinanze. Zaia ha infatti stabilito che in Veneto ci si potrà spostare e andare nelle seconde case o nelle proprie imbarcazioni per attività di manutenzione.

“Io le ordinanze le ho fatte e non le revoco, se qualcuno è convinto che siano illegittime le impugni”. Così il presidente del Veneto risponde alle critiche e alle polemiche dopo la firma della sua ordinanza in cui allenta, in parte, alcune restrizioni previste dall’ultimo Dpcm. E il governatore ci tiene a spiegare che “ricordo al governo che fino alla scorsa settimana, il Veneto ha applicato sempre  i precedenti Dpcm e in maniera più restrittiva. In Veneto ancora oggi i supermercati rimangono chiusi la domenica. Le misure previste dall’ordinanza di ieri non mettono a rischio la salute dei cittadini”, assicura e poi sottolinea che “il Veneto è in buona compagnia in tema di ordinanze a cominciare dalle Regioni dello stesso colore politico del governo”. Per Zaia, dunque, quella imbastita dal governo è una polemica tutta politica.
Contro le decisioni di Zaia aveva polemizzato il ministro per gli Affari regionali Boccia. “Chi rappresenta le istituzioni, a tutti i livelli, deve agire sempre con grande senso di responsabilità – ha detto Boccia –  sarebbe da incoscienti il contrario, a maggior ragione oggi nella lotta al Covid-19.  Il governo, come ha fatto nella prima fase con il lockdown, continuerà ad indicare la rotta alle Regioni, con linee guida entro cui muoversi”.
“A chi – ha continuato Boccia – dentro quella cornice, anticipa di qualche giorno i tempi dico semplicemente di rafforzare la sanità territoriale mettendo in sicurezza la salute dei cittadini; a chi, invece, esce fuori da questa rotta ricordo che vogliamo tutti bruciare le tappe ma non vogliamo distruggere per tre giorni di fatturato due mesi di sacrifici di 60 milioni di italiani. Chi sbaglia si assumerà la responsabilità dell’aggravamento della condizione sanitaria del proprio territorio”.

“Mi spiace – ha subito replicato Zaia – che il ministro Boccia abbia detto queste cose perché è un membro del governo, e tra l’altro è il responsabile del rapporto con le Regioni, ricordo che tutto quello che ha deciso il governo è stato concordato con le Regioni, dato che c’era l’intesa. Sono convinto che quanto ho deciso con la mia ordinanza non mette a repentaglio la sicurezza, la salute dei cittadini se il governo che ha l’obbligo della vigilanza, è convinto del contrario ha l’obbligo di impugnarla. Ma allora deve impugnare le ordinanze non solo del Veneto ma di tutte le altre Regioni: Toscana, Emilia Romagna, Marche, Lazio, Piemonte, Liguria”.

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