Sondaggi, Piepoli: «A Salvini il 25% non lo leva nessuno. Giorgia Meloni? Una vera leader»

Il “su e giù” della Lega nelle intenzioni di voto non allarmi e non illuda nessuno perché «a Salvini il 25 per cento non lo leva nessuno». Parola di Nicola Piepoli, sondaggista di lunghissimo corso, reduce da un’accurata analisi dei recenti dati rilevati per la Lega ed il suo leader. «Sì, è vero, è in sensibile caduta – premette -, ma il 25 per cento non glielo leva nessuno». Per lui il bicchiere è mezzo pieno. «I voti reali della Lega – spiega, infatti – sono un quarto del mercato, è un grande partito». Ed è una crescita, quella del Carroccio, che arriva da lontano.

«Ricordiamoci che Salvini ha preso il partito al 7 per cento e poi l’ho ha portato a 35. Un dato di crescita assoluta», sottolinea infatti Piepoli. Certo, spiega ancora l’analista, «si era gonfiato troppo» ma, aggiunge, «aveva sostenuto troppo idee anti-europee, anti-cristiane, tipo l’idea di mandare al diavolo gli extracomunitari. E in un sistema civile questo conta». E qui entra in campo Giorgia Meloni. «A differenza di Salvini – ragiona Piepoli -, lei è salita lentamente, con il principio ciceroniano del cresci lentamente». A giudizio del sondaggista, la leader di Fdi «difende bene l’idea di destra, è una intellettuale che ragiona e che ha studiato». Soprattutto, incalza, «ha sale in zucca. Non a caso, è leader donna in un partito di maschilisti».

Tuttavia, per Piepoli, a penalizzare Salvini è soprattutto il governo. Anzi, l’emergenza in corso. «Salvini è contrario al governo, ma il governo, con la sua tenuta, ha vinto Gli italiani, per oltre l’85 per cento hanno aderito alle richieste di Conte. E anche tra i cittadini leghisti in tanti gli hanno obbedito». Tornando all’ascesa elettorale del leader leghista, Piepoli ricorda che «la gente era entusiasta». «È un grande venditore, appassionava, era creatore di ricchezza e mercato, era Re Mida. Poi la gente però si stufa e lui ha superato il limite, ma il 25 per cento – conclude il sondaggista – non glielo toglie nessuno».

 

 

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