Partito Socialdemocratico Italiano

Un silenzio di studio e di preparazione politica durato alcuni mesi, è stato infranto ieri, a Roma, nella sede ufficiale del Partito Socialdemocratico italiano, dalla riunione della sua direzione generale, presieduta dal suo storico segretario nazionale Renato D’Andria.
Dall’incontro che ha voluto prendere in serio esame la bozza del documento che verrà emessa a breve da parte dell’esecutivo del Governo, sono emersi notevoli spunti di dibattito, seppur in attesa della versione ufficiale firmata da Giuseppe Conte.
D’Andria, unitamente con il direttivo del partito e con alcune figure appartenenti al nuovo “think tank” socialdemocratico italiano, ha stigmatizzato l’evidente pochezza di mezzi che l’attuale governo ha messo a disposizione in questa quarantena.
Appare evidente a tutti che tale pessima organizzazione non porterà alcun beneficio al Paese anzi, molti saranno i danni ulteriori alla popolazione, e mentre nazioni come la Germania o la Francia stanziano cifre considerevoli di miliardi d’euro, l’Italia sta a guardare, incurante della propria inefficienza organizzativa che ha elevato in maniera inconcepibile la mortalità sociale durante l’epidemia.
In tutto ciò è palese l’irresponsabilità e l’incapacità di una pubblica amministrazione che ha devastato uno dei migliori sistemi sanitari al mondo, deprivandolo delle sue necessarie risorse finanziarie.
Sono stati altresì presi in considerazione gli annosi temi dell’immigrazione incontrollata, i problemi fiscali e la grave situazione nella quale versano troppi imprenditori a rischio suicidio.
Tutto ciò richiede interventi e soluzioni efficaci e definitive da parte dello Stato, attualmente assente.
Numerose voci hanno richiesto la messa in opera immediata di una serie di amnistie o di condoni che vadano da quelle giuridiche a quelle fiscali, sino a quelle immobiliari per far nuovamente giungere ossigeno vitale a un mercato sfibrato.
Il segretario nazionale D’Andria ha infine sottolineato la necessità in Italia, di una reale riforma burocratica che prenda esempio da paesi, come l’Inghilterra, amministrativamente più evoluti del nostro e con minori pastoie, inoltre da più parti si è richiesto un effettivo provvedimento che faccia emergere tutto quel sommerso economico che oggi priva lo stato di gran parte delle entrate costringendo il cittadino medio ad essere il più vessato al mondo. in ultimo è stata proposta una maggiore libertà sull’uso dell’informatizzazione del Paese, ancora inadeguato all’uso delle nuove tecnologie.
Subito dopo che sarà data comunicazione ufficiale del decreto del Governo, la direzione generale del PSDI ha deciso di presentarsi in pubblico, nelle maggiori città italiane a partire dalla capitale e da Viterbo, Napoli e Milano con le proprie soluzioni pratiche, reali e fattibili in tempi brevi.

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