Ci vorrà quasi un anno per rimuovere lo scafo della Costa Concordia dall’Isola del Giglio. Calcolando i tempi per completare lo svuotamento del carburante dai serbatoi e le ricerche dei dispersi, se tutto andrà come previsto la nave potrebbe rimanere dov’è almeno fino all’estate 2013. I piani presentati per la rimozione della nave sono stati in tutto sei e il migliore sarà scelto entro fine marzo ed inizio aprile.
I piani presentati. Costa Crociere fa sapere che sono stati presentati in tutto 10 piani per la rimozione della nave da società tra le migliori e più esperte al mondo in questo settore. Tre hanno rinunciato per altri impegni già presi in precedenza e due si sono associate presentando un progetto in comune. Il piano migliore, tra i sei operativi per la rimozione della nave, sarà scelto entro fine marzo e inizio aprile. Tutti i progetti presentati, sottolinea la società di navigazione, hanno in comune “la massima attenzione nel garantire il minor impatto ambientale possibile, la salvaguardia delle attività turistiche ed economiche dell’Isola del Giglio, e la massima sicurezza degli interventi”.
Ministero Ambiente: il mare non è inquinato. “Non si riscontrano fenomeni significativi di inquinamento dell’acqua del mare”. Questo è il quadro del monitoraggio ambientale quotidiano, fornito dal ministero dell’Ambiente, all’isola del Giglio. Idrocarburi e saponi sono inferiori alle soglie di rilevabilità analitica. Secondo la rilevazione quotidiana fornita dalla Guardia costiera del Reparto ambientale marino (Ram) del ministero dell’Ambiente, sono presenti “lievi tracce di solventi aromatici” all’interno della prua della nave e un “sensibile incremento” dell’azoto. Le operazioni di svuotamento di carburante dai serbatoti hanno portato all’aspirazione di 1.680 metri cubi di gasolio e olio combustibile, ma finora non c’è “nessun inquinamento attorno alla nave”. Il monitoraggio ambientale continuerà fino a febbraio 2013.
Scatola nera integra dopo naufragio. Il Voyager data recorder (Vdr) della nave Costa Concordia è rimasto integro nel naufragio e ha conservato i principali dati sulla navigazione della sera del 13 gennaio. E’ quanto emerge dall’udienza per l’incidente probatorio, sulla ‘scatola nera’ della nave, secondo quanto confermato dai periti gip e dai consulenti delle parti che nel pomeriggio hanno concluso l’inventario degli strumenti di bordo messi sotto sequestro. Il Vdr è considerato l’elemento principale della ‘scatola nera’.