Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il decreto Rilancio, la maxi manovra da 55 miliardi di euro con cui il Governo Conte interviene a favore di famiglie e imprese per fronteggiare la profonda crisi economica generata dal Covid-19.
Il testo finale ha subito diverse limature dall’approvazione in Consiglio dei ministri lo scorso 13 maggio: l’ultima versione, definitiva, sale da 250 a 266 articoli.
Tra le novità, dopo le proteste della Cei, l’aumento dei fondi destinati alle scuole paritarie, che saranno in tutto 150 milioni, di cui 65 per il ristoro delle mancate rette per chi fa servizi di asilo nido o per l’infanzia e 70 milioni per le scuole primarie e secondarie per le mancate rette di studenti fino a 16 anni.
Confermate le misure annunciate, come il bonus babysitter o per i centri estivi fino a 1200 euro, che si potrà chiedere “da domani”, come ha spiegato il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri al Tg1, così come gli aiuti alle imprese, come quelli a fondo perduto che non si rivolgeranno solo ad autonomi e professionisti, ma anche alle piccole imprese fino a 5 milioni di fatturato.
Le piccole imprese, come ha annunciato il vicesegretario del Pd Andrea Orlando, avranno più tempo per rimborsare i prestiti garantiti al 100% dallo Stato fino a 25 mila euro: con un emendamento al decreto imprese, il termine per restituirli passa da 6 a 10 anni.
Riguardo ai numeri, circa 10 miliardi vanno alla proroga della Cig, 6 miliardi per i ristori a fondo perduto delle Pmi, oltre 4 miliardi al rinnovo del bonus autonomi, confermato per aprile a 600 euro e che salirà a 1000 euro a maggio. “Ci sarà il pagamento diretto dei 600 euro a tutti i 4 milioni di lavoratori autonomi che li hanno già avuti e questo pagamento avverrà nell’arco di due, tre giorni al massimo” ha detto Gualtieri.
12 miliardi ai pagamenti dei debiti dei Comuni e degli enti territoriali, mentre lo stop all’acconto Irap vale circa 4 miliardi. 2 miliardi affinché le imprese possano adeguarsi alle norme di sicurezza e quasi 1,5 miliardi per consentire il rientro a scuola in sicurezza e per la stabilizzazione di16mila insegnanti.
Alla Sanità interventi per 3,2 miliardi e circa 500 milioni per il sostegno di colf e badanti. Previsti anche 2,5 miliardi per turismo e cultura, e cioè librerie, musei, cinema, luoghi di cultura, teatri.