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Election day, si ipotizza la data del 13 e 14 settembre. Le opposizioni dicono no

La possibile data per l’election day che comprenderebbe elezioni amministrative, regionali e referendum sul taglio dei parlamentari potrebbe essere quella del 13 e 14 settembre. Il sottosegretario all’Interno, Achille Variati, ha ipotizzato infatti metà settembre.

Un’unica tornata dunque come si legge nell’emendamento al dl elezioni presentato dalla relatrice del provvedimento, Anna Bilotti dei 5 Stelle, commissione Affari costituzionali alla Camera. Tutto si svolgerebbe in un election day di due giorni: tutta la giornata di domenica fino alle 23 e il lunedì fino alle 15. Il tutto tenendo conto delle necessità di sicurezza sanitaria.
Ipotesi che non trova d’accordo le opposizioni.  “Si nascondono dietro a motivazioni fornite dal comitato tecnico scientifico, ma non ci mostrano nemmeno uno straccio di documento”, dice Giovanni Donzelli di Fdi, componente della commissione Affari Costituzionali della Camera.

La prima data utile seria -dice Donzelli  è il 27 settembre per permettere a tutti di svolgere la raccolta firme e la campagna elettorale. Al momento sono ancora vietate le riunioni di Partito sui territori, come si può pensare di anticipare il voto?. Tutta questa voglia di votare in fretta di 5stelle e Pd ci stupisce. Se hanno scoperto la voglia di elezioni, votiamo anche per rinnovare il Parlamento e ci va bene qualsiasi data, conclude l’esponente di Fdi.

Maurizio Gasparri parla di data improponibile. “Le elezioni sono una cosa seria e non si può giocare con le date. Come ammette lo stesso Conte deve essere una scelta condivisa con tutti i partiti e non l’ennesima imposizione del governo. Si parla del 13 e 14 settembre per un election day, ma per Forza Italia è una data improponibile”.

“Noi siamo aperti alla discussione ma la data del 13 settembre non ha veramente senso. Non si riuscirebbe a fare campagna elettorale e dovremmo andare a rompere la scatole ai cittadini ad agosto…”. Così  Igor Iezzi, capogruppo della Lega in commissione Affari costituzionali alla Camera. “A questo punto, visto che il grosso è quello delle regioni si poteva votare a fine luglio…”. “Secondo con servirebbero solo un paio di settimane in più”, sottolinea Iezzi. Quanto al ‘super election day’ con elezioni e referendum, per il capogruppo leghista non sarebbe un problema: “I comuni hanno anche i ballottaggi … se non accorpiamo, dobbiamo chiamare i cittadini al voto per tre volte. Forse in questa situazione non è il caso”.

 

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