La nave che fa la spola tra la terraferma e le Isole Pontine è l’insolito protagonista di questo piccolo romanzo, un libro da tasca per i viaggiatori amanti del mare e delle bellezze nascoste della nostra Italia.
Un inaspettato incontro tra una passeggera e un ufficiale dell’equipaggio diventa l’occasione per la scoperta di questa isola unica.
Ma la sorpresa più grande per il lettore è che il catamarano è anche la voce narrante di questa piccola storia poiché non è una nave qualunque.
È un mezzo dotato di una rara empatia: “In me passa tutto quello che entra ed esce, e tutto quello che vive nei passeggeri che trasporto. Io sento i loro pensieri, ascolto i loro discorsi, leggo con loro i libri. Io sono quello che loro vivono quando stanno dentro di me.” Il Don Francesco è un essere con la sua memoria “Questo me l’hanno tramandato i miei antenati: le golette, i brigantini, le grandi navi romane con la vela quadrata e la chiglia profonda.” e la sua riflessività: “L’ho notato negli umani. Non pensano mai che le cose possano cambiare e invece cambiano sempre.” Non si può non amarlo dopo averlo seguito nella traversata verso la terraferma e alla fine non si può non desiderare di andare davvero a conoscere Ventotene, piccola grande isola del Mare Nostrum.
L’AUTRICE:
“Vivo a Roma, la mia città. Veramente mia da quando avevo quattordici anni. Ora ne ho cinquantasei. Prima ho vissuto tra Parigi, Milano, Udine e Padova. Due lauree agli antipodi: una in Econometria e una in Storia dell’Arte. E una passione da sempre per i libri e il teatro.
Alle spalle molti anni di esperienze umane e lavorative diverse per approdare definitivamente al mondo della musica, del canto, dello spettacolo e finalmente anche della narrativa. Cambi di rotta difficili quanto necessari e pieni di sorprese, alla ricerca di una vita che mi rappresenti di più giorno per giorno.
Il mio desiderio con il pubblico è sempre lo stesso: emozionare e fare sorridere.
Spero davvero che questo mio insolito protagonista sappia far breccia nel vostro cuore di umani.”
Perchè “Il Don Francesco” adesso:
“Sono sempre stata un’amante della carta stampata. Della fisicità dei libri. Non avrei mai pensato di pubblicare un libro in formato digitale a costo di lasciarlo nel cassetto.
Ma questo confino ha inciso su tutto: necessità, priorità, abitudini… E allora con umiltà e consapevolezza mi sono ricreduta.
Così dopo le prime tre settimane di #iorestoacasa ho voluto contribuire con una mia piccola candela a rischiarare tanto buio e ho pensato di proporre qualcosa di mio accessibile a tutti, e soprattutto qualcosa che parlasse della bellezza del nostro paese e potesse, anche solo per il tempo della lettura, essere di conforto e indurre un fugace sorriso e un piccolo sogno in questo periodo drammatico. La bellezza può tanto. E noi ne siamo circondati. E lei ci sta aspettando. Così ho pensato a Il Don Francesco che stava lì nel mio cassetto in attesa di un editore. Con un insolito protagonista-narratore che forse avrebbe fatto incuriosire e sorridere qualche lettore.
Spero che questo libro da tasca sia uno stimolo a conoscere Ventotene, questo nostro gioiello, questa piccola grande isola e un incentivo ad andare a visitarla sia con la mente che fisicamente, non appena sarà nuovamente possibile. Per tornare a guardare con nuovi occhi. Di stupore. Di ammirazione. Di riconoscenza.
“Il Don Francesco” è un piccolo romanzo su Ventotene che ho scritto l’anno scorso durante un mio soggiorno sull’isola che tanto amo e che conosco da circa trent’anni. Ventotene è un’isola magica e reale allo stesso tempo. C’è ma sembra un sogno. Si merita tanto perché dà tanto. È oasi naturalistica, riserva marina, ha un porto e una villa imperiale del tempo di Augusto, ha ospitato uomini che hanno combattuto per la nostra libertà e che hanno creduto in una libera Europa.
Si merita di essere conosciuta e riconosciuta da tutti coloro i quali amano viaggiare, scoprire e vivere la nostra magnifica Italia.”