Lucia Azzolina, ministro dell'istruzione, nell'aula della Camera dei Deputati in occasione del question time sull'emergenza coronavirus, Roma 25 marzo 2020. ANSA / FABIO FRUSTACI

Decreto Scuola, il governo chiede la fiducia. Parole ‘sessiste’ contro la ministra Azzolina

Il governo pone la fiducia al Senato sul decreto legge Scuola. Lo annuncia all’Assemblea di Palazzo Madama il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà.

Ma prima la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina parlando al Senato aveva detto: ‘Garantiremo la massima sicurezza e la continuità didattica. Stiamo lavorando con il ministero della Salute, il documento è alle limature finali e verrà adottato nelle prossime ore ed anche il documento della task force del ministero dell’Istruzione sarà presentato a breve. La riapertura delle scuole a settembre è una esigenza ed un obiettivo condiviso da tutto il governo. Verranno fornite alle scuole precise indicazioni operative.  Per le scuole paritarie sono stati stanziati appositi finanziamenti straordinari pari a complessivi 150milioni di euro. Ciò dimostra la volontà del Governo di tutelare tutti i nostri studenti, rispettando la libertà di scelta educativa delle famiglie. La sicurezza studenti è una priorità fondamentale e ineludibile. Stiamo lavorando con gli Uffici scolastici regionali e i sindacati, abbiamo siglato protocolli e attivato un help desk per raccogliere quesiti e fornire assistenza e supporto anche amministrativo’,  così la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, rispondendo in question time al Senato alla senatrice De Lucia sullo svolgimento degli esami di maturità in sicurezza. L’attuazione della maturità in sicurezza sarà garantita con risorse pari a 39 milioni di euro quest’anno, per l’acquisto dei dispositivi di protezione individuali e per la pulizia dei locali: ‘Il ministero ha bandito 4 procedure concorsuali per oltre 61 mila posti. Il personale delle scuole paritarie potrà partecipare alla procedura straordinaria con la possibilità di poter prendere anche parte al concorso ordinario. Sono stati poi incrementati di 16 mila unità i posti disponibili, quindi le procedure sono per l’assunzione complessiva di 80 mila docenti. Con un emendamento approvato in Commissione Istruzione abbiamo modificato la modalità di svolgimento del concorso straordinario, eliminando i quiz a crocette e sostituendoli con quesiti a risposta aperta’.

 La ministra ha ricordato poi che sono state avviate iniziative per il supporto psicologico on line degli studenti, con anche una equipe di psicologi dell’età evolutiva per garantire a distanza il servizio dello sportello d’ascolto.  Azzolina ha ricordato che lo scorso 28 aprile il Ministero ha bandito quattro procedure concorsuali per la copertura di 61.863 posti, comuni e di sostegno, su tutto il territorio nazionale, di cui 12.863 nelle scuole dell’infanzia e primaria, 25.000 posti nella scuola secondaria con il concorso ordinario e 24.000 posti di docenti della scuola secondaria da coprirsi con specifica procedura straordinaria, riservata proprio ai docenti precari con almeno tre annualità di servizio nelle istituzioni scolastiche statali. Inoltre il Decreto Rilancio ha incrementato di 16.000 unità i posti già previsti dai concorsi. Di qui il numero complessivo di assunzioni per quasi 80mila docenti.

‘La scuola ha bisogno di credibilità e autorevolezza. La credibilità è come la verginità, facile da perdere, difficile da mantenere ma impossibile da recuperare’,  ha detto, rivolgendosi alla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, il senatore di Forza Italia Giuseppe Moles durante il Question time a Palazzo Madama. E sono subito esplose le polemiche, con il Movimento Cinque stelle ad attaccare il forzista per le sue parole ‘volgari e sessiste’.

Tutta la nostra solidarietà – scrivono in una nota  le deputate e i deputati cinquestelle in commissione Cultura – alla ministra Lucia Azzolina, che oggi al Senato ha dovuto ancora una volta ascoltare parole volgari e sessiste. È sempre inaccettabile che qualcuno pronunci frasi sessiste, ma lo è ancor più quando a farlo è un eletto al Parlamento alla presenza della ministra dell’Istruzione, già fatta bersaglio di minacce e affermazioni volgari e violente.

Purtroppo – continuano – il caso del senatore di Forza Italia Giuseppe Moles non è l’unico né l’ultimo in Parlamento e nelle istituzioni: parole e atteggiamenti discriminatori e machisti sono purtroppo all’ordine del giorno per tanti esponenti del centrodestra, a cominciare dal leader leghista Matteo Salvini. C’è bisogno di un serio approfondimento su queste dinamiche, che poi trovano facile sponda in Rete e sui social e diventano pratica diffusa.

Chiediamo – concludono – che le Camere aprano una seria riflessione su queste condotte e facciamo appello agli eletti di tutte le forze politiche che non ci stanno ad assecondare questa deriva: fermiamo gli odiatori nelle istituzioni e nella società, prima che sia troppo tardi.

Di sessismo ha parlato anche  la ministra per le pari opportunità Elena Bonetti , invitando Moles a chiedere scusa. Così su Twitter: ‘Il Senatore Moles onori l’Aula che oggi ha fatto risuonare di parole sessiste e chieda scusa alla ministra Lucia Azzolina. Che non sia la sua credibilità quella impossibile da recuperare.

La replica di Giuseppe Moles non si è fatta attendere: ‘Strumentalizzare l’espressione utilizzata in Aula per avanzare isteriche ed inesistenti ipotesi di insulti sessisti sottolinea ancor più il modus operandi dei 5stelle: alzare polveroni per nascondere i propri fallimenti. Sapevamo che sono bravi ad inventare fake news, ma delle due l’una: o sono in mala fede tanto da attribuirmi parole o aggettivi da me mai pronunciati, o sono scientemente distratti, ma a questo avrebbero potuto rimediare, prima di aprire bocca e dargli fiato, riascoltando il video del mio intervento in Aula, o rileggendone il resoconto stenografico’.

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