La festa si fa rissa. Giusto il 2 giugno, ricorrenza della data della nascita della Repubblica, i due partiti, Lega e Fratelli d’Italia, litigano sulla piazza: ‘Non è tua, l’idea è mia’. Matteo Salvini verso Giorgia Meloni. La scena si ripete da mesi, era già successo in occasione di altre kermesse, ultima l’ormai famosa manifestazione di piazza San Giovanni del 19 ottobre scorso quando a 24 ore dal fischio l’oggetto della contesa fu la presenza o meno di bandiere di partito.
Attorno all’ora di pranzo Matteo Salvini, intervistato da Italia7 Gold, la mette così: ‘Se ci ascoltano e risolviamo un po’ di problemi, bene. Se anche in questo caso, come negli altri decreti, vanno avanti da soli, abbiamo già chiesto l’utilizzo di alcuni spazi per il mese di giugno a Roma. Porteremo la voce degli italiani a Roma, sarà nostra premura’. In sintesi, il numero uno di via Bellerio evoca la piazza ma senza specificare il giorno. Un giro di orologio ed esce una agenzia sotto forma di fonti di Fratelli d’Italia che recita così: ‘Una mobilitazione per il 2 giugno, Festa della Repubblica, per dare voce a tutti i cittadini italiani nel rispetto delle regole, aperta all’apporto di tutto il centrodestra. E’ quanto stabilito dall’esecutivo di Fratelli d’Italia che si è riunito oggi in videoconferenza’.
A questo punto della scena non si comprende se le due prese di posizioni siano connesse. Se Salvini e Meloni siano d’accordo o meno. Alle 18 e 03 l’ufficio stampa del Capitano diffonde il volantino con tanto di faccione di Matteo Salvini: ‘2 Giugno a Roma ripartiamo insieme per l’orgoglio italiano’. Non ci sono simboli di partito, l’iniziativa è della Lega ma aperta a tutti, filtra da via Bellerio.
La notizia piomba al quartier generale di Giorgia Meloni. Raccontano che la leader di Fd’I sia infuriata: ‘Lui non aveva parlato di date’. Ignazio La Russa si mostra sorpreso con l’Huffington Post: ‘Non deve essere una gara, l’ho fatto prima io, l’hai fatto prima tu. Ma basta guardare le agenzie per rendersi conto come è andata. L’iniziativa è stata pensata da Fratelli d’Italia. Non a caso era all’ordine del giorno del nostro esecutivo che si è tenuto oggi. Anziché fare a gara sono certo che se decideranno di promuovere questa iniziativa la Meloni ne sarà felice’. Salvini insiste: ‘A noi interessa dare voce, tutti insieme, agli italiani in difficoltà, mettiamo da parte gli interessi e le bandiere di partito’. Sembra un paradosso, l’uno e l’altro diranno la stessa cosa: ‘A chi la piazza? A noi!’.
Aldilà di tutto il centrodestra festeggia la Festa della Repubblica con manifestazioni simboliche contro il governo in oltre 70 città italiane, un modo per dare voce a quella che l’opposizione definisce ‘Italia che non si arrende’, colpita dagli effetti del virus e che fa fatica a ripartire. L’appuntamento clou è a Roma, a Piazza del Popolo con i tre leader, Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani.
Ressa di cameraman, fotografi e cronisti. Tricolore lungo 500 metri esposto a Roma nella manifestazione del centrodestra.
La manifestazione del centrodestra, che doveva essere simbolica, con una presenza contingentata di appena 300 persone, s’è trasformata in un vero e proprio corteo, con tanto di assembramento, tra la ressa di troupe, servizio d’ordine della polizia, centinaia di militanti e curiosi, stretti stretti, nel budello di Via del Corso, senza alcun rispetto delle regole del distanziamento sociale.
‘Capisco la voglia e la rabbia, ma dobbiamo costruire un percorso che porti l’Italia lontano senza dover aspettare aiuti esterni che tanto non arrivano. Ora dobbiamo trasformare queste proposte in emendamenti da suggerire al governo’. Così il segretario della Lega, Matteo Salvini, a margine della manifestazione del centrodestra a piazza de Popolo. Siamo qui – prosegue Salvini – a nome degli italiani dimenticati in questi mesi e discriminati, c’è un pregiudizio nei confronti del privato, lavoratori autonomi e liberi professionisti, invece non ci possono essere lavoratori italiani dimenticati.
‘Sono felicissima che con questa manifestazione la sinistra abbia scoperto che il 2 giugno è anche la nostra festa e abbiamo il diritto di manifestare anche noi in sicurezza. Stiamo facendo del nostro meglio per metterla in sicurezza ma vi segnalo che anche quando hanno fatto la manifestazione del 25 aprile non era in sicurezza’, così la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, a margine della manifestazione del centrodestra a Piazza del Popolo e lungo Via del Corso, seguita da centinaia di persone senza alcun rispetto della distanza di sicurezza: ‘Per noi c’e’ sempre una buona scusa per non manifestare mai. Ma il centrodestra esiste e farà le sue manifestazioni’.
Anche a Milano il centrodestra si è radunato in piazza Duomo per contestare il governo e chiedere di “ripartire insieme”, come recita il titolo della manifestazione promossa da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Sono circa mille le persone radunate in piazza Duomo con il dovuto distanziamento, una piazza a numero chiuso per le misure anti Covid che urla ‘dimissioni, dimissioni’ rivolta al governo. Al centro di piazza Duomo ci sono grandi strisce tricolore e tutti i manifestanti hanno bandierine, coccarde, bandiere con il tricolore. In piazza Duomo è stato dedicato un minuto di silenzio alle vittime lombarde del Covid. Alla manifestazione ci sono i tre segretari Lombardi dei partiti: Daniela Santanchè per Fratelli D’Italia, Paolo Grimoldi per la Lega e Massimiliano Salini per Fratelli d’Italia. Piazza Duomo è transennata completamente e un gruppo di manifestanti formato da studenti ed esponenti dei centri sociali, circa una cinquantina, sta protestando contro la sanità lombarda al di fuori delle transenne da lato di Palazzo Reale, con la Polizia in tenuta antisommossa schierata.